24 ottobre, 2006

Al Di Meola - Consequence Of Chaos

Nato il 22 luglio 1954 a Jersey City, New Jersey, Al Di Meola crebbe con la musica dei Ventures, Beatles e Elvis Presley. D’apprima inizia suonando la batteria ma a soli otto anni incontra l’amore della sua vita : la chitarra. Grazie al suo grande talento diventa gia’ da ragazzo un “vero” chitarristasta anche se non ben accetto da coloro che si professavano i “veri” chitarristi dell’epoca. Al Ricorda bene quell’epoca :” Negli anni 60 se non suonavi Eric Clapton o Jimi Hendrix o ancora Jimmy Page, non eri nessuno…. Cosi’ io non ero accettato nella band giovanili perché nessuno sapeva cosa farsene del mio stile. Sebbene volessi imparare i Beatles e i Ventures quando iniziai a prendere lezione, il mio insegnate mi fece imparare ( per nostra fortuna nrd ) anche il jazz e la bossa nova conditi da un po’ di musica classica, cosi’ acquisii una tecnica unica tra tutti i giovani. A me non interessava molto quello che loro suonavano anche se loro in alcuni casi con un po’ di gelosia, erono attratti dalla mia tecnica”.


Grande influenza sulla sua formazione musicale ebbe in quegli anni quel misto di rock e jazz che venne in seguito definito fusion. Un altro grande Chitarrista, questa volta con la C maiuscola, certo Larry Coryell, non appena ebbe sentito il sound di Meola scolse ogni dubbio : “ Dopo tanti anni posso dire che era lui il padre della Fusion tanto che non mi vergognavo a prendere il bus ogni giorno che suonava in un piccolo pub del Greenwich Village per poterlo ascoltare. Ovunque suonasse, io ero la ad ascoltarlo.
Il passaggio dall’adolescienza all’eta adulta fu decisivo per la sua influenza musicale. A parte le ore passate ad apprendere e migliorare la propria tecnica, mille “visioni” cominciarono ad insinuarsi nel suo essere e lo scopo diventava come realizzarle come ci spiega lo stesso Al :” Stavo cercando di capire chi ero o per lo meno capire che tipo di musica mi avrebbe accompagnato nel mio cammino. Sono cresciuto con il rock e lo amavo, ma non mi dava le emozioni che avrei potuto esprimere con il mio strumento. Inizia ad ascoltare bluegrass, specialmente Doc Watson che realmente mi aiuto’ a crescere la mia tecnica esoprattutto la mia velocita’ :) Ma allo stesso tempo ero affascinato e ho realmente esplorato sino in fondo Tal Farlow e Denny Burrell, ma ancora non avevo trovato quello che andavo cercando. La strada c’era, era li, la musica mi piaceva… ma volevo fare qualcosa di assolutamente nuovo, qualcosa che nessuno aveva ancora fatto.
Nel 1971 al inizia la sua avventura scolascita alla Berklee School Of Music in Boston e gia’ nel secondo semestre suonava in un quartetto fusion capitanato dal tastierista Barry Miles. Nel 1974 la prima grande vera svolta della sua carriera “ Stavo tranquillo nel mio appartamento in Boston quando un venerdi pomeriggio mi chiamo’ Chik Corea per un provino a New York. Non potevo crederci… era come quando i sogni si realizano e una forza sopra di te ti dice quello che devi fare. In dieci minuti misi qualche vestito nella valigia, presi il primo autubus per New York e non vidi piu’ il mio appartamento in Boston…” Dopo un weekend passato a provare con la band di Corea mi meola fece il suo debutto con la RTF al Carnegie Hall. La notte sucessiva suono’ davanti ad una folla di 40.000 persone in Atlanta La cometa’ inizio’ a far vedere la sua coda…. E che bella coda.

Dopo tre album di grande spessore e fondanti per il genere Fusion con Corea alle tastiere, Stanley Clarke al basso e Lenny White alla batteria, oltre naturalmente Al alla chitarra la Rft si sciolse e lanciò cosi’ la carriera solista del nostro….” Lo scioglimento della band, nonostante il grande dispiacere, fu probabilmente la cosa migliore perché ciascuno di noi ebbe modo di sviluppare la propria carriera seguendo quello che realmente avrebbe voluto fare con la propria musica. E non a caso ognuno divenne leader di altrettanti formazioni. E dopo diversi album solisti ecco finalmente il nuovo, attuale lavoro di Al Di Meola, atteso ormai da anni e che siamo sicuri non deludera’ nessuno. Quest’ultimo disco, forse piu’ dei precedenti, segni il ritorno di Al alla fusion con una chitarra elettrica ben strutturata… e non a caso tra i vari musicisti che vi possiamo ritrovare spicca il pigmalione Chic corea

Il resto non è piu’ storia da raccontare ma ottima musica da ascoltare…..

17 ottobre, 2006

Chi l'ha sentito... Live....

Torna il concorso chi l'ha sentito. Indovinare sembrerebbe essere facile facile, sia la canzone che il cantante...quindi partecipate ancor piu' numerosi delle altre volte. Nessun aiuto, visto che abbiamo scoperto che i motori di ricerca in Internet facilitano troppo la vita....però non indovinare è impossibile. Il premo sara' il bellissimo cd di Chris Smither in ascolto questa settimana. Come al solito per partecipare basta inviare una mail con la soluzione. Tra tutti coloro che avranno indovinato, con il consueto sistema della conta abbinato al gioco del lotto, verra' estratto il vincitore. Che dire... Buona Fortuna e buon ascolto.

Il concorso terminera' alla mezzanotte del 24 ottobre 2006

16 ottobre, 2006

Chris Smither

Difficile definire Chris Smither. La stampa specializzata non ha mai dato un grande rilievo in Italia al suo nome eppure per voce, sensibilita' e musicalita' non si può dir assolutamente secondo a nessuno. Sicuramente lo ameranno coloro che ascoltano il primo V. Morrison o meglio ancora John Hammond. A differenza di costoro John non si è mai legato ad una Major preferendo diffondere la "sua" musica attraverso interminabili tour in Europa e negli States sin dal lontano 1960. In questo lavoro Smither lavora con il produttore David Goodrich

(Peter Mulvey, Jeffrey Foucault, Avalon Blues: A Tribute to the Music of Mississippi John Hurt) mentre i musicisti sono Mike Piehl (drums), Lou Ulrich (bass) e Anita Suhanin (vocals). Tutti musicisti di primo piano gia' vincitori con Tim O Brian del Grammy® dell'anno scorso. Vero cameo del disco la partecipazione dell'American roots band Ollabelle gia' gruppo emergente in America e gia' approdato alla Sony.
Che dire, ascotate da voi stessi...... E poi saprete giudicare.

11 ottobre, 2006

ONU: VIOLENZA SULLE DONNE E' UN FLAGELLO MONDIALE

La violenza contro le donne è un flagello mondiale che una su tre subisce almeno una volta nella vita, e in 192 stati tra quelli che fanno parte delle Nazioni Unite non esistono leggi che puniscano gli uomini protagonisti di tali violenze. Lo afferma un rapporto dell'Onu che si è occupato in prevalenza di violenze fisiche, sessuali, psicologiche ma anche di mutilazioni genitali e di ciò che accade alle donne durante le guerre.


In una conferenza stampa l'assistente del segretario generale Kofi Annan, Rachel Mayanja, ha detto: "Finalmente il velo sulle violenze contro le donne è stato squarciato; la realtà è diventata di pubblico dominio e ciò ci obbliga ad agire". Il rapporto, di 139 pagine, afferma che solo 89 paesi hanno
una legislazione sulle violenze familiari e che tra il 40 e il 70 per cento delle donne assassinate lo sono dal marito o dall'amante. Questo accade ad esempio in Australia, Canada, Israele, Sudafrica e Stati Uniti. Inoltre l'omicidio delle donne ha sempre caratteristiche diverse da quello degli uomini ed è spesso accompagnato da violenza sessuale.
In Colombia ad esempio, in media sei giorni su sette una donna è uccisa dal partner e nel Nord del Messico si assiste alla peggiore strage: centinaia di donne sono state rapite, violentate e assassinate a Ciudad Suarez.
Il rapporto parla anche di mutilazioni genitali subite da 130 milioni di ragazze nel mondo, soprattutto in Africa, in alcuni paesi del Medio Oriente e nelle comunità di immigrati. Anche nei conflitti armati la violenza contro le donne ha spesso carattere sessuale. L'Onu stima che durante il genocidio del Ruanda del 1994, tra le 250 e le 500 mila donne siano state violentate e che tra le 20 e le 50 mila abbiano subito la stessa sorte durante il conflitto in Bosnia, negli anni Novanta. Secondo il rapporto Onu allora il modo migliore per combattere tale flagello è quello di fare conoscere pubblicamente il fenomeno, parlarne, prendere impegni politici davanti all'opinione pubblica, coinvolgere la società civile e le organizzazioni, in particolare quelle delle donne, nell'elaborazione di leggi dedicate.

01 ottobre, 2006

Roger Kellaway

Roger Kellaway ci da’ la possibilita’ di presentare all’attento pubblico italiano una etichetta audiophile tra le piu’ importanti negli States : la Ipo Recodings. Prima di presentare l’artista, un grande, lo potete ascoltare anche da voi stessi, diamo alcune informazioni tecniche su come il cd è stato registrato. Come da note di copertina This Recording was encoded at 96kHz sampling rate, 24-bit resolution, for maximum high resolution audiphile performance. Ogni altra parola sulla registrazione penso sia di troppo e per chi avremo il piacere di incontrare al Roma Hi End potra’ ascoltare di prima persona di cosa stiamo parlando.



A questo punto passiamo a spendere quattrro chiacchere su Roger Kellaway. In America è descritto come un “musical Chameleon “, un camaleonte musicale e potremmo dire che tale definizione non può essere inappropriata visto che il nostro non solo ha suonato con e per Duke Ellington, Elvis Presley, Sonny Rollins, Joni Michell, Natalie Cole, Quincy Jones passando tranquillamente dal rock and roll al jazz, dal folk al pop , ma come compositore ha anche scritto lavori orchestrali per la Philharmonic Orchestra di New York e di Los Angeles oltre che pieces per il New York City Ballet.

Ma il grande pubblico ha sempre ricordato Roger Kallaway come autore della colonno sonora del celebre film “ A Star Is Born” con Barbara Streisand, colonna solora che gli valse una nomination alla Academy Award. In questo cd Roger prende spunto dalle canzoni preferite del grande Bobby Darin, canzoni che ha diretto e suonato centinaia di volte quandone era direttore musicale negli anni 60, per rispresentarcele in una stupenda veste di piano solo. La scintilla che ha portato il nostro a cimentarsi oggi con questa grande parentesi del passato è stata la collaborazione con Kevin Spacey per il film Beyond The Sea basato per l’appunto sulla vita di Bobby Darin.

Che dire di piu’…. Buon Ascolto.

Per quanto riguarda l’accoglienza che il cd ha trovato nella stampa specializzata riportiamo quanto segue

JazzReview - But the value of I Was There, beyond the reminder that Kellaway worked with Bobby Darin, is the reminder that Roger Kellaway, at the age of 65, remains one of the busiest, but one of the most under-recognized jazz pianists of his generation. His technical complexity and mastery of his instrument is obvious throughout I Was There as he reinterprets Darin's music according to his own personality this time, instead to conform to Darin's. And IPO Recordings during its relatively short existence has proven once again that it values exceptional quality as it records underpromoted musician's musicians like Tom McIntosh and Sir Roland Hanna. I Was There fits into that description perfectly, and it's gratifying to hear Kellaway playing recorded jazz again. It took the release of another movie to bring the prolific and infinitely imaginative Kellaway to the public's attention again.

Music Web - Every track on this CD is a gem, but some are stunning. His complete mastery of the piano shines through everything he plays and makes his work absolutely timeless. He draws from all of his amazing breadth of experience to produce an album of superb quality, which is easy to listen to and at the same time very stimulating, ... Rogers performance here is perfection, I suspect that in the future this CD is destined to become one of the definitive, solo piano albums.

ejazznews - Kellaway's groove is impeccable. His ideas are both intelligent and ebullient. We easily enter into a (his) musical dialogue, caught up within his wonderful sense of musical dynamics...neither player nor listener is overshadowed.

BBC Music Magazine (a Five Star featured review) - "invigorating, beautifully engineered release."