05 novembre, 2007

Give Us Your Poor

In America ogni anno vi sono 3.5 milioni di Homeless e ciò non dovrebbe accadere!
Necessita’ ( e diritti aggiungiamo noi ) basilari come un tetto sopra la propria testa e del cibo in tavola – attenzione, non si tratta di qualcosa di superfluo ma di vere e proprie esigenze primarie per la sopravvivenza – non sono garantite.
E la sola lidea che oltre un milione di senzatetto siano ragazzini fa sanguinare il mio cuore.
Qui non si tratta di aspettare una cura che qualche scienziato possa trovare in futuro per risolvere il problema. Gli Homeless sono qui, ora….
Potremmo risolvere questo problema velocemente se solo ve ne fosse la volonta’.
Ci sono molte persone buone la fuori che vogliono fare qualcosa e alcune volte tu devi solo trasmettere il loro messaggio.

Jon Bon Jovi

Uno studio condoto nel 2001 dalla Conferenza dei Sindaci di 27 grandi citta’ americane mostra che i rifugi per homeless rifiutano il 37 per cento delle persone a causa del sofraffollamento.

Le statistiche per le famiglie di homeless sono ancor piu’ tragiche : il 52 per cento non hanno accesso alle case di accoglienza per Homeless.


Il 41 per cento del totale degli homeless è costituito da famiglie.


Un homeless su quattro è un bambino al di sotto dei dieci anni.


Il 43 per cento degli homeless lavora !


Secondo il Department of Veterans Affairs ogni notte uomini e donne veterani vanno a dormire in un posto che non può essere chiamato “casa”.


Il 40 per cento degli homeless hanno fatto parte dell’Us Armed Forces ( esercito americano ).


Tutti noi abbiamo conosciuto la grande solitudine che accompagna queste persone e abbiamo imparato che l’unica soluzione è l’amore e che solo l’amore conduce alla comunita’ “



La missione di “Give us your poor “ è di creare una rivoluzione nell’opinione pubblica nel dissipare preconcetti e inspirare azioni per porre fine al problema dei senza tetto negli Usa.
Essa lavora per portare cambiamenti a livello politico, per cercare volontari e contributi a livello individuale e di organizzazioni attraverso i media e l’educazione, e per dare supporto alle organizzazioni patner a favore degli homeless. Essa si basa sul convincimento che il problema dei senza tetto è risolvibile e che lo si debba risolvere tutti insieme. Give Us Your Poor è stata fondata nel 1999 e fa parte della Massachusetts Boston’s McCormack Graduate School Of Policy Studies. Parte dei proventi della vendita di questi cd andranno all’organizzazione. Alla stessa verranno dati molti cd al costo di produzione al fine di ottenere direttamente fondi con la vendita.


Ci sono voluti due anni per creare questo cd il cui scopo è quello di raccogliere fondi a favore dei senza tetto. Questo cd ha visto la luce grazie alla collaborazione tra la Appleseed Recording e l’organizzazione no profit Give Us Your Poor e ha il pregio di riunire musicisti affermati , attori impegnati socialmente e musicisti che in passato o tuttora sono degli homeless in un lavoro che raccoglie nuovei ncisioni che testimoniano la crescente crisi dei senza tetto in America . Nel dar vita al cd ci sono state frequenti forme di collaborazione tra i musicisti che hanno donato il loro tempo e la loro musica e i loro fratelli homeles scrivendo canzoni che hanno il pregio di riflettere su un’esistenza condotta senza la garanzia di aver un alloggio, del cibo o qualsiasi altra semplice necessita dell’esistenza umana. ( i cosidetti bisogni primari ). La quasi totalita’ dei profitti realizzati dalla vendita di questo cd saranno donati ad organizzazione che prestano opere benefiche a favore dei senza tetto.


Musicalmente parlando in Give Us Your Poor vi si possono trovare una vasta gamma di artisti, generi e stili musicali diversi che fanno del un’esperienza avvincente e godibile oltre che educativa.


Tra gli artisti di alto profilo ricordiamo :


Bruce Springsteen, Jon Bon Jovi, Keb Mo’, Natalie Merchant, Bonnie Raitt, Madeleine Peyroux, Mark Erelli e molti altri. Ma la parte del leone la fanno gli aritsti homeless. All’interno del cd sara’ possibile trovare un bellissimo booklet dove i singoli cantanti spiegano i propri motivi personali che li hanno indotti ad aderire a questa iniziative.


A tal proposito ascoltiamo le parole di John McGah, Direttore di Give Us Your Poor :


L’essere homeless ti disconette dagli altri. La musica invece ti connette. E’ molto semplice. Come dice il mio amico Montreville Blakely, un cantante chitarrista di Washington, “L’arte è un ottima medicina”. In particolare la musica per sua natura dona speranza mettendo in contatto le persone in un modo che le parole non potrebbero. Ti permette di sentire quello che il musicista prova in quel momento e questa “comunione” avviene indipendentemente dall’eta’, dallo stato sociale o dal tipo di vita del musicista o dell’ascoltatore. Ma al di la’ dell’aspetto spirituale la musica può cambiarci nel modo di vivere e come prendere le decisioni. “ Il ruole dell’artista è mostrare che è possibile” è ciò che ha detto Bruce Spingsteen . Essa da forma alle azioni.
La cosa piu’ sorprendente in questo progetto è stata la risposta delle persone cui abbiamo chiesto un coinvolgimento. Pensavamo che pochi artisti rispondessero al nostro appello e solo una piccola percentuale degli homeless contattati si sarebbe fatta viva. Invece è accaduto proprio l’opposto. Centinaia di musicisti hanno dato immediatamente il loro consenso. Berkee College Of Music e Give Us Yor Poor si sono rivolti a centinai di artisti homeless o ex homeless per chiedere se potessere prestarci la loro voce o la loro musica. Gli artisti celebri ne sono stati immediatamente coinvolti. Se volevamo la loro autorizzazione ad usare la loro musica allora chiedevano di poter aiutare il progetto e poterne far parte. Quando poi abbiamo diffuso la voce tra gli artisti indipendenti abbiamo ricevuto 775 demo ed è stato difficilissimo ascoltarli e fare una scelta.
All’inizio eravamo intenzionati a produrre la colonna sonora per un documentario sul fenomeno degli homeless coinvolgendo solo celebrita’. Incontrai Mark Governor, un curatore di colonne sonore di Hollywood, in un tavolino della stazione dei treni di Boston, tra gli homeless che spesso la abitano o vi dormono. Mark mi disse “ Ho lavorato alla colonna sonora sul documentario. Penso sia una buona idea che può aiutare ad accrescere la consapevolezza del fenomeno. Ma che ne dici se mettessimo inisieme artisti homeless con delle star e farle lavorare insieme ? Immediatamente sono rimasto fulminato dall’idea.
Il modello era quello di raccogliere dei demo da musicisti homeless provenienti dall’intero territorio statunitense. Ma come fare ? Non ne avevamo idea. Ci associammo con due studenti della Umass di boston, quattro eccellenti studenti del Berklee College e quattro membri della facolta piu’ un ottimo numero di volontari. Poi mandammo la notizia del progetto a molte associazioni che aiutano gli homeless e ai vari patner della Give Us Your Poor. La Ronald Corporation ci ha donato quattro piastre di registrazione portatili Alcuni Homeless inviarono dei demo, altri li incontrammo direttamente per registrarli, ad altri ancora inviammo l’equipaggiamento per la registrazione. Ricevemmo un mucchio di materiale e la maggior parte dello stesso era di ottima fattura. Questa era veramente musica, espressione dello spirito umano, alcune volte scritta da persone che hanno passato momenti realmenti duri durante i quali i loro sogni si incontravano con i loro demoni. Ci sentimmo come dei custodi di registrazioni sacre e le trattammo come tali.
Il maggior aiuto lo abbiamo ottenuto naturalmente grazie alla Appleseed e al suo boss Jim Musselman. La Applessed è una delle piu’ grandi etichette indipendenti la cui missione è quella di promuovere un modello di business “socialmente sostebibile” come diremmo noi oggi. La Applessed ha contribuito alle neccessita’ donando tempo, contatti, soldi, cuore e anima per far si che questo progetto vedesse la luce. E’ stata una partnership reale ma soprattutto una grande lezione di vita. Grazie Jim e a tutti quanti alla Appleseed.
Molte ricerche e esperienze sul campo dimostrano come ci siano delle soluzioni praticabili per combattere il fenomeno o per lo meno per aiuare gli homeless nei loro bisogni primari e questo per il solo scopo di essere il paese che ameremmo effettivamente essere. Per maggiori informazioni visitate il sito www.giveusyourpoor.org
Spero che passerete un ottimo tempo quando ascolterete questo cd. Forse proverete un senso di speranza, magari danzerete un poco, magari abbraccerete i vostri figli un po’ piu’ forte. La sola cosa che spero veramente è che questo cd sia l’esempio per ricordare che gli homeless, benche’ senza una casa e privati dalle neccessita’ piu’ elementari, possono essere persone creative, amabili, talentuose, con una profonda capacita’ di “connettere” persone.
Questo cd vorrebbe aver lo scopo di far incontrare persone e rendere reale la percezione che cambiare sia possibile. Ma soprattutto questo cd vuole dimostrare che l’amore esiste.

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