27 novembre, 2008

Conversazioni notturne a Gerusalemme




“Nonostante io sia un tipo mattiniero, a Gerusalemme parlavamo spesso fino a tarda notte, dei giovani di oggi. Ci siamo avvicinati ai sogni. Di notte le idee nascono piu’ facilmente che nella razionalita’ del giorno”.
Nei primi passaggi di “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, il Cardinale Carlo Maria Martini ci racconta subito il clima nel quale sono nate le conversazioni con il gesuita Georg Sporschill e con i giovani del suo centro di attivita’. Le conversazioni toccano diversi punti del nostro tempo, della Chiesa e della societa’ di oggi : dall’ingiustizia al mondo dei giovani ; dall’amore all’esigenza di una chiesa piu’ aperta al dialogo con il mondo fino alle domande di senso. Il tono è molto franco, diretto. La riflessione e l’esperienza sul presente sono lette in rapporto alla fragilita’ e alla precarieta’ portata dagli anni e dalla malattia.
“Un tempo – dice – avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povera’ e umilta’, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo. Sognavo che la diffidenza venisse estirpata. Una Chiesa che da’ spazio alle persone capaci di pensare in modo piu’ aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho piu’ questi sogni. A settantacinque anni mi sono deciso a pregare per la Chiesa”.
Questo maggiore “realismo”, che potrebbe far pensare a un atteggiamento piu’ rinunciatario o disilluso, è nei fatti animato dal desiderio di prospettive ampie, che Dio stesso fonda e incoraggia. Infatti, “ Dio ci conduce fuori, nell’immensita’. Ci insegna a pensare in modo aperto”.
Ed è proprio il respiro grande, la stessa ampiezza della visione di Dio propria dell’approcio biblico, che suggerisce a Martini di vegliare sulla rigidita’ e le in autenticita’ che attribuiamo a Dio. “ Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di la’ dei limiti e delle definzioni che noi stabiliamo”.
Nel rispondere ai giovani, Martini ha modo di ribadire una distinzione che ha a cuore da sempre : quella tra chi lavora col pensiero e chi sta “in balia degli eventi”.
“La generazione piu’ giovane verrebbe meno al suo dovere se con la sua spiglliatezza e con il suo idealismo indomito non sfidasse e criticasse i governanti, i responsabili e gli insegnanti. In tal modo fa progredire noi e soprattutto la Chiesa.”
Occorre poi lavorare per una nuova cultura della sessualita’ e della relazione. “ La dedizione – dice - è la chiave dell’amore : questo per me è fondamentale. L’essere umano è chiamato ad andare oltre se stesso. Ciò significa essere presente per gli altri e avere bisongo di loro. La dedizione, tuttavia, riguarda anche la trascendenza. Possiamo salire da un livello a un altro superirore. Nella dedizione di sé gli esseri umani si aprono a Dio. Nell’incontro fisico si tende verso questo traguardo. Guardare la meta è piu’ importante che domandarsi se sia permesso o se sia peccato. Soprattutto in queste problematiche profondamente umane, come sessualita’ o corporeita’, non si tratta di ricette, ma di percorsi che iniziano e proseguono con le persone “.
Siamo di fronte a pagine di grande intensita’. Una riflessione notturna che si spinge fin dove si può vedere o intuire la direzione del cammino. Allo stesso tempo, una grande passione, che ha l’umilta’ di chiedere e perfino di mendicare luce a pace “ Esiste un racconto indiano secondo il quale la vita si svolge in quattro fasi. Dapprima impariamo, poi insegniamo, poi ci ritiriamo e impariamo a tacere e nella quarta fase l’uomo impara a mendicare.



Gianguido Vecchi ( Giornalista )
Silvano Fausti ( Biblista )
Maria Cristina Bartolomei ( Teologa )
Gaetano Luguori

24 novembre, 2008

Manish, liberta' contro pregiudizio.

Manish è stato preso mentre andava a scuola. È stato picchiato, bastonato, portato per le strade del villaggio con la testa rasata, e poi gettato sotto un treno, sotto gli occhi della madre. E tutto questo perché Manish Kumar, 15 anni, aveva osato scrivere una lettera d’amore a una ragazzina di una casta diversa dalla sua. Rompendo una regola che, seppure ufficialmente abolita, continua a esistere - e a uccidere – in India.

GUERRA TRA «INTOCCABILI» - L'omicidio è avvenuto giovedì a Patna, uno dei villaggi del poverissimo stato del Bihar, nell’est del Paese. La polizia – spiega alla Reuters il sovrintendente del distretto di Kaimur, Rajesh Kumar - ha arrestato sei uomini e sospeso un agente, incapace di impedire il massacro. Incapace di impedire che la madre del ragazzo, Lalit Devi, osservasse «inerme le ruote del treno che lo uccidevano, mentre chiedevo pietà», come la donna ha detto in caserma. Il ragazzino apparteneva ai Ravidas, una delle molte suddivisioni della casta dei Dalit, gli «intoccabili». Storicamente i Ravidas lavorano come conciatori – un’occupazione che in India, dove la mucca è animale sacro, viene considerata impura. Per questo, pur essendo come i Ravidas «intoccabili», i Dhobi – il gruppo cui appartiene la ragazza di cui Marish si era innamorato, gruppo storicamente dedito alla tintoria - sono una sottocasta superiore. Per questo una semplice lettera d’amore, spedita ad agosto ma scoperta pochi giorni fa dai genitori, è un affronto intollerabile. Da lavare col sangue.

LE CASTE - «La crudeltà di questo assalto ha destato un grande interesse, ma incidenti simili sono tutt’altro che rari», ha detto il sociologo Prakash Louis. Il sistema delle caste, infatti, continua a sopravvivere nella «più grande democrazia del mondo». E, pur senza valore giuridico, continua a dividere gli indù in quattro caste – i Bramini, o sacerdoti, i Kshatriya o guerrieri, i Vaishya, mercanti o contadini, e i Sudra, artigiani. Al di fuori del sistema restano gli «intoccabili», I Dalit. E nonostante le molte leggi approvate, dall’indipendenza dell’India, per cancellare le discriminazioni, poco è cambiato nella società. I pasti, le occupazioni, i luoghi di preghiera sono rigidamente separati. Sui siti di appuntamenti (come Shaadi.com) si può specificare a quale casta si appartiene. E anche nei cimiteri cattolici – una religione per cui le caste non esistono – le tombe sono raggruppate per casta.

LE ECCEZIONI - Gli episodi positivi – come quello di Rajeev Singh, 45 anni, della casta dei Vaishya, sposato da 18 anni con Anita Pharti, 42enne Dalit – sono un’eccezione. «Noi siamo stati fortunati» spiega Rajeev al Washington Post. Nonostante il matrimonio tra membri di caste diverse sia legale da 50 anni, e di recente sia incentivato dal governo con buoni da mille dollari, il numero di omicidi «d’onore» è cresciuto, rivela la All India Democratic Women’s Association. Sette i casi, solo nell’ultimo mese. «Questo indica che la nuova generazione sta lottando per la libertà di sposarsi fuori dalle caste» spiega Shashi Kiran, giudice nella Corte Suprema Indiana. Casi come quello di Shubash Chander, 57 anni, immigrato indiano a Chicago, che a gennaio ha ucciso figlia, genero e nipote «perché quel matrimonio era al di fuori dalle caste», testimoniano, dice Kiran, «che siamo una società che lotta ancora con il cambiamento». Una lotta che giovedì ha ucciso anche il piccolo Manish, con la sua lettera d’amore.

Articolo tratto dal corriere della sera

E' incredibile che ancora una volta sia stato necessario del sangue innocente per consentire ai cosidetti "giusti" di progredire. Il sangue di Manish non sara' invano. Un giorno, grazie al suo sacrificio, persone potranno liberamente sposarsi anche se appartenenti a caste diverse. Quel giorno il giovane Manish non sara' piu' ricordato dagli uomini....

17 novembre, 2008

TOM FREUND FEAT. BEN HARPER E JACKSON BROWNE



Tom Freund è un cantautore di una certa levatura, dotato di una voce particolare ed ispirata e di una bella scrittura. Il suo nuovo disco, prodotto da Ben Harper, con cui ha esordito nel lontano ’92, dovrebbe restituirgli quella fortuna che in quasi un ventennio di attività gli è mancata. La presenza di numerosi importanti musicisti, tra cui lo stesso Ben Harper e Jackson Browne, costituisce già di per sé un buon viatico.

- Tom Freund - Collapsible Plans Feat. Ben harper e Jackson Browne (Cantautore da scoprire!) Così ha scritto di lui Graham Parker: “Tom's songs fill me with an interesting mixture of yearning and melancholy that is somehow thoroughly uplifting at the same time. I get shivers down my spine on almost every tune. Along with Lucinda Williams, Freund is the best singer/songwriter operating today.”

Ricordiamo che il cd di Tom Freund può essere acquistato direttamente presso il negozio di cd on line

www.moonlightrecords.com

Un cammino ancora lungo

Se si prova a mettere naso fuori casa, magari non nei locali in delle grandi citta', si può toccare con mano quanto la supersizione sia ancora presente nel mondo. Purtroppo accanto ad una forma quasi pittoresca ve ne sono altre ben piu' gravi. Tre esempi toccati con mano :

Italia : Ragazze tenute come schiave sulla strada sotto il ricatto di riti woodo

Africa : Ancora vi sono paesi che quando nascono due gemelli uno viene ucciso perchè ritenuto espressione di uno spirito malvagio.

Italia : Persone che si rifanno a cristalli, magneti e altri metalli per "schermare" la propria casa da influessi negativi

E ultimo, proprio in questi tempi Africa :

Ancora orrende violenze contro gli albini in Africa. In Burundi una bambina di 6 anni e' stata uccisa e il suo corpo barbaramente smembrato. E' successo a Bugongo, villaggio a 220 chilometri a est dalla capitale del Burudni Bujumbura. Un gruppo di banditi armai e' entrato dentro la sua casa e, come riportato dall'amministratore locale Remi Sengiyumva, ha ucciso Cizanye (questo il nome della bambina)per poi decapitarla e amputarle le braccia e le gambe. Sempre in Burundi a settembre sono stati uccisi con le stesse modalita' un uomo e una ragazza, sempre albini. Episodi analoghi si sono registrati in Tanzania. Quello dell'assassinio degli albini in Africa sta diventando un vero problema: le autorita' locali hanno deciso di raggruppare la comunita' per proteggerla dagli attacchi dei fanatici della stregoneria. Gli organi degli albini infatti sono utilizzati in Africa per pozioni magiche che vengono vendute a peso d'oro.

Commento aggiunto da noi :
La superstizione è forse la forma piu' brutale di schiavitu' della nostra liberta'.

Dub Colossus – In A Town Called Addis



Dopo il grande successo di “Big Blue Ball”, presentiamo da casa Real World un disco dedicato alle varie sfaccettature della musica etiope. Una produzione che raccoglie i migliori musicisti della scena locale con la produzione di Dubulah, membro del gruppo inglese dei Temple Of Sound. Un album dove possiamo trovare il meglio degli anni d’oro “dell’ethiopian beat e jazz” combinato con lo stile reggae dei primi anni ’70 di gruppi come Abyssinians e Mighty Diamonds con un tocco di Sun Ra. “Dub Colossus” ci appare, ancora una volta, come una produzione trendy dove “Dub meets dreamy blues, hypnotic grooves, jazz piano and driving funk brass”.

- Dub Colossus – In A Town Called Addis (Un’imperdibile produzione Real World per chi ama la musica etiope)


Ricordiamo che potete acquistare il cd dei Dub Colossus :

In A Town Called Addis

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14 novembre, 2008

Prostituzione : Il modello svedese

STOCCOLMA - "La prostituzione è una violenza dell'uomo contro la donna". Sembra uno slogan femminista degli anni Settanta la legge svedese varata nel 1999, l'unica in Europa che, ad oggi, si sia dimostrata capace di contrastare il crimine organizzato legato al mercato del sesso. Colpendo duro il cliente. Le donne trafficate nel paese scandinavo ogni anno sono 400-500, a fronte delle 5-7.000 di altri paesi nord-europei come Norvegia o Danimarca. Una norma che funziona, dicono le autorità, perché ha il consenso dell'80% della popolazione.

Il poliziotto e il politico. Jonas Trolle, l'ispettore criminale a capo della squadra anti-racket più grande di Stoccolma e Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence e responsabile dei rapporti con il Parlamento svedese sullo stato del traffico in Svezia, ci hanno spiegato il meccanismo di contrasto. Una ricetta che funziona, considerando che secondo le rilevazioni delle autorità ha visto calare la prostituzione nelle strade di Stoccolma fino alle 10-15 ragazze per notte, stimate in circa 50-60 prima dell'entrata in vigore della legge. I siti internet a Stoccolma sono ormai soltanto 3-4 e controllano un centinaio di ragazze, contro le circa 2.000 di capitali di dimensioni analoghe come Copenaghen o Oslo. Non mancano le intercettazioni in cui i trafficanti i trafficanti si lamentano dicendo che il mercato svedese è "troppo sfavorevole". E la gente? Gli svedesi interpellati non hanno dubbi: stiamo con le ragazze, contro chi compra.

"E' la cultura dell'eguaglianza di genere che può combattere la prostituzione", dice Jonas Trolle dalla piccola stanza dalla quale dirige le operazioni della fase di "pre-investigazione": infiltrazioni, pedinamenti, intercettazioni. Parola di poliziotto: "Se la società non prova a capire i meccanismi di discriminazione tra i sessi e se non riflette sul perché è importante aiutare queste donne e non le vede come vittime allora è ovvio che la legge non funzionerebbe".

In Svezia questa legge è stata sostenuta con forza: dal 1999, anno del varo, è stato verificato in 5 consultazioni popolari un consenso che oscilla tra il 75% e l'85%. "Sono loro, le persone - prosegue l'ispettore - la nostra prima fonte, perché se c'è qualche movimento sospetto in 5 minuti la società lo sa, quindi anche la polizia lo sa. La gente sa che le ragazze sono vittime".

E la "libertà di vendersi?" "Io stesso, nel 1999, ero contrario a questa legge", rivela l'ispettore, "perché non ne capivo il meccanismo e pensavo che se qualcuno vuol comprare e qualcun altro vendersi, in fin dei conti sono affari suoi. Ma oggi, dopo 10 anni di esperienza e di conoscenza diretta del fenomeno capisco che non è mai questione di libera scelta: dove c'è prostituzione, dietro c'è sempre il crimine organizzato, sempre".

Una legge che ha ben 30 anni di studi alle spalle. Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence della polizia nazionale e incaricata dal Parlamento di un report annuale sulla prostituzione in Svezia, spiega che "moltissimi studi e ricerche condotte in Svezia tra i primi anni Settanta e fine degli anni Novanta hanno portato allo stesso risultato: tutte le donne svedesi che finivano per prostituirsi avevano subito abusi sessuali infantili da parte di padri, parenti o amici". E conclude: "Quando i ricercatori non hanno più avuto dubbi sulle correlazioni tra gli abusi sessuali e la prostituzione si è deciso di fare una scelta radicale, ed è nata la legge."

Perché funziona punire la domanda di sesso. "Il cliente è solo il primo anello di una lunga catena criminale e poiché, come prevede la legge, chiedere sesso è già un reato in sé - spiega l'ispettore Trolle - prendere i clienti è semplice e consente di costruire una prova solida contro il trafficante". Basta che i clienti siano in aula, insomma, e sei a metà dell'opera. "Per il tribunale - prosegue l'ispettore - la sola presenza dei clienti in aula è sufficiente a provare che è stato commesso un reato e questo è determinante per stabilire la connessione con il trafficante o lo sfruttatore".

"Sei un criminale". Il senso della legge è quello di includere il compratore nella filiera criminale. Spiega Trolle: "Noi informiamo i clienti che stanno aiutando il crimine organizzato e distruggendo una giovane vita. Poi gli inviamo a casa una lettera della polizia in cui si informa del reato commesso, la moglie chiederà spiegazioni: in Svezia essere qualificati come compratori di sesso è una vergogna profonda, e questo è molto efficace". E per il "compratore" è solo l'inizio. "Li pediniamo, li intercettiamo, facciamo fotografie e prendiamo le loro targhe, dopo circa 6 mesi li chiamiamo in Tribunale a testimoniare e li facciamo sedere accanto agli sfruttatori e ai trafficanti: solo così possono rendersi conto di far parte di una rete criminale".

Parlano le prostitute. "Non si può più lavorare! Se qualcuno si ferma a chiedere l'ora, si fa due ore in centrale, maledetta polizia!". E' livida di rabbia Hulda, una prostituta svedese che ha passato i 50, che si lamenta: "Ormai tutti, clienti e ragazze, sono emigrati nei paesi vicini, soprattutto in Norvegia, qui è diventato troppo complicato, io non lavoro quasi più!". Sara è ungherese e ha vent'anni, almeno così dice: "I poliziotti sono sempre gentili, mi chiedono se va tutto bene, se qualcuno mi da fastidio". Certo, fa freddo e si lavora poco, ammette Sara. Ma almeno non è come in Italia, dove ha lavorato per tre mesi in un piccolo paese vicino Roma: "In Italia ogni sera mi chiedevano i documenti e mi dicevano 'vattene, torna a casa tua'".

Le critiche al modello svedese. Forse non le vedi, ma si sono spostate nelle case, e ci arrivi tramite internet. Favorire lo spostamento al chiuso, dove è meno controllabile: è la critica che è sempre stata mossa agli svedesi. Ma "se il cliente può, allora la polizia può" - ribatte Trolle. "Abbiamo scelto di colpire il marketing, arrivare al compratore è facile, se il modo lo trova lui, figuriamoci se non lo troviamo noi". Internet è la nuova frontiere della compra-vendita di sesso. "Certo, ammette l'investigatore, non possiamo controllare tutti i siti né bloccare i server che si trovano all'estero, ma adesso ci risulta che a Stoccolma sono rimasti solo 3-4 siti che gestiscono un centinaio di ragazze". Poca roba in confronto alle altre capitali europee, come Oslo o Copenaghen, dove si torna a parlare di migliaia di ragazze e un numero di siti di cui le polizie hanno perso il controllo.

A scuola dai vichinghi. "I colleghi tedeschi ci dicevano che eravamo dei pazzi", racconta Wahlberg, "oggi vengono da noi per cercare di capire come lavoriamo, siamo pieni di fascicoli di registrazioni in cui i trafficanti ammettono che quello svedese è un mercato troppo sfavorevole". Infatti prostitute e clienti sono emigrati verso la vicina Norvegia, mandando in tilt la polizia locale, che ha registrato più di 600 nuove entrate nel solo mese di settembre, come spiega Esohe Agathise, giurista e consulente per le nazioni Unite: "Entro la fine del 2008 il Parlamento norvegese voterà una legge analoga a quella che c'è adesso in Svezia, le due polizie collaborano da ormai oltre due anni e c'è un clima di grande aspettativa, anche chi era contrario si è convinto: è quasi scontato che la legge passerà".

Gunilla Ekberg ha curato il disegno di legge svedese nel 1999 per il Parlamento e ora dirige il Catw (The Coalition Against Trafficking in Women International), la più grande Ong al mondo contro la tratta: "Me lo lasci dire, sono letteralmente sconvolta e spaventata dalla direzione presa dall'Italia: punire le ragazze le farà scappare dalla polizia, non collaboreranno più, per voi prendere i criminali diventerà impossibile".

Ps : Don Benzi lo ha sempre affermato che per colpire il traffico e liberare le ragazze occorreva colpire il Cliente. Eppure lo hanno sempre deriso... ora arrivano dalla Norvegia e sembrano ( giustamente ) parole sante.
Italia, pensa e valorizza le tue risorse invece di fare la caprona !!!

07 novembre, 2008

Un'eredita' importante per una nuova ripartenza.



Quarant'anni dopo ancora Chicago e ancora stessa volonta' di cambiare il mondo. Nuova ripartenza o nuovo tradimento ?