22 dicembre, 2008

CHIETI IN JAZZ 2009

Seminari e concerti
di musica afroamericana
V edizione

Seminario di arrangiamento e composizione
Master di composizione con James Newton. Mingus e la scrittura contemporanea.

Arrangiamento e composizione. Lezioni individuali di arrangiamento e composizione
Docente: Bruno Tommaso.
Gli studenti sono incoraggiati a presentare partiture già abbozzate in modo da proseguire su di esse il lavoro di perfezionamento con Bruno Tommaso. Le composizioni vengono eseguite dalla SIdMA Jazz Orchestra nel concerto conclusivo, con James Newton solista ospite. Le composizioni vengono provate nel corso del seminario e eseguite in concerto dalla SIdMA Jazz Orchestra.


Seminario di musicologia e giornalismo afroamericani
Il seminario è diviso in due parti:
- Fondamenti di musicologia:
Analisi e storiografia jazz

- Dalla ricerca alla scrittura
recensione, saggio, comunicato stampa, articolo critico. Con numerose esercitazioni.

Docenti: Stefano Zenni e Luca Bragalini

Per maggiori info

http://www.sidma.it/

01 dicembre, 2008

- Ollabelle – Before This Time



E’ tempo che anche il pubblico italiano conosca questo gruppo composto da: Amy Helm, vocals, mandola, Byron Isaacs, vocals, bass, dobro, Tony Leone, vocals, drums, percussion, Fiona McBain, vocals, acoustic and electric guitars, Glenn Patscha, vocals, keyboards, accordion. Per chi ama uno straordinario americana sound dove prevalgono gospel, country, blues e bluegrass con toni di purezza e bellezza inarrivabili tanto vocalmente che a livello strumentale.

- Ollabelle – Before This Time (Clamoroso terzo album. Feat. Levon Helm e Larry Campbell.)

Ricordiamo che il cd

- Ollabelle – Before This Time

può essere acquistato on line presso il negozio di dischi

www.moonlightrecords.com

27 novembre, 2008

Conversazioni notturne a Gerusalemme




“Nonostante io sia un tipo mattiniero, a Gerusalemme parlavamo spesso fino a tarda notte, dei giovani di oggi. Ci siamo avvicinati ai sogni. Di notte le idee nascono piu’ facilmente che nella razionalita’ del giorno”.
Nei primi passaggi di “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, il Cardinale Carlo Maria Martini ci racconta subito il clima nel quale sono nate le conversazioni con il gesuita Georg Sporschill e con i giovani del suo centro di attivita’. Le conversazioni toccano diversi punti del nostro tempo, della Chiesa e della societa’ di oggi : dall’ingiustizia al mondo dei giovani ; dall’amore all’esigenza di una chiesa piu’ aperta al dialogo con il mondo fino alle domande di senso. Il tono è molto franco, diretto. La riflessione e l’esperienza sul presente sono lette in rapporto alla fragilita’ e alla precarieta’ portata dagli anni e dalla malattia.
“Un tempo – dice – avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povera’ e umilta’, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo. Sognavo che la diffidenza venisse estirpata. Una Chiesa che da’ spazio alle persone capaci di pensare in modo piu’ aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho piu’ questi sogni. A settantacinque anni mi sono deciso a pregare per la Chiesa”.
Questo maggiore “realismo”, che potrebbe far pensare a un atteggiamento piu’ rinunciatario o disilluso, è nei fatti animato dal desiderio di prospettive ampie, che Dio stesso fonda e incoraggia. Infatti, “ Dio ci conduce fuori, nell’immensita’. Ci insegna a pensare in modo aperto”.
Ed è proprio il respiro grande, la stessa ampiezza della visione di Dio propria dell’approcio biblico, che suggerisce a Martini di vegliare sulla rigidita’ e le in autenticita’ che attribuiamo a Dio. “ Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di la’ dei limiti e delle definzioni che noi stabiliamo”.
Nel rispondere ai giovani, Martini ha modo di ribadire una distinzione che ha a cuore da sempre : quella tra chi lavora col pensiero e chi sta “in balia degli eventi”.
“La generazione piu’ giovane verrebbe meno al suo dovere se con la sua spiglliatezza e con il suo idealismo indomito non sfidasse e criticasse i governanti, i responsabili e gli insegnanti. In tal modo fa progredire noi e soprattutto la Chiesa.”
Occorre poi lavorare per una nuova cultura della sessualita’ e della relazione. “ La dedizione – dice - è la chiave dell’amore : questo per me è fondamentale. L’essere umano è chiamato ad andare oltre se stesso. Ciò significa essere presente per gli altri e avere bisongo di loro. La dedizione, tuttavia, riguarda anche la trascendenza. Possiamo salire da un livello a un altro superirore. Nella dedizione di sé gli esseri umani si aprono a Dio. Nell’incontro fisico si tende verso questo traguardo. Guardare la meta è piu’ importante che domandarsi se sia permesso o se sia peccato. Soprattutto in queste problematiche profondamente umane, come sessualita’ o corporeita’, non si tratta di ricette, ma di percorsi che iniziano e proseguono con le persone “.
Siamo di fronte a pagine di grande intensita’. Una riflessione notturna che si spinge fin dove si può vedere o intuire la direzione del cammino. Allo stesso tempo, una grande passione, che ha l’umilta’ di chiedere e perfino di mendicare luce a pace “ Esiste un racconto indiano secondo il quale la vita si svolge in quattro fasi. Dapprima impariamo, poi insegniamo, poi ci ritiriamo e impariamo a tacere e nella quarta fase l’uomo impara a mendicare.



Gianguido Vecchi ( Giornalista )
Silvano Fausti ( Biblista )
Maria Cristina Bartolomei ( Teologa )
Gaetano Luguori

24 novembre, 2008

Manish, liberta' contro pregiudizio.

Manish è stato preso mentre andava a scuola. È stato picchiato, bastonato, portato per le strade del villaggio con la testa rasata, e poi gettato sotto un treno, sotto gli occhi della madre. E tutto questo perché Manish Kumar, 15 anni, aveva osato scrivere una lettera d’amore a una ragazzina di una casta diversa dalla sua. Rompendo una regola che, seppure ufficialmente abolita, continua a esistere - e a uccidere – in India.

GUERRA TRA «INTOCCABILI» - L'omicidio è avvenuto giovedì a Patna, uno dei villaggi del poverissimo stato del Bihar, nell’est del Paese. La polizia – spiega alla Reuters il sovrintendente del distretto di Kaimur, Rajesh Kumar - ha arrestato sei uomini e sospeso un agente, incapace di impedire il massacro. Incapace di impedire che la madre del ragazzo, Lalit Devi, osservasse «inerme le ruote del treno che lo uccidevano, mentre chiedevo pietà», come la donna ha detto in caserma. Il ragazzino apparteneva ai Ravidas, una delle molte suddivisioni della casta dei Dalit, gli «intoccabili». Storicamente i Ravidas lavorano come conciatori – un’occupazione che in India, dove la mucca è animale sacro, viene considerata impura. Per questo, pur essendo come i Ravidas «intoccabili», i Dhobi – il gruppo cui appartiene la ragazza di cui Marish si era innamorato, gruppo storicamente dedito alla tintoria - sono una sottocasta superiore. Per questo una semplice lettera d’amore, spedita ad agosto ma scoperta pochi giorni fa dai genitori, è un affronto intollerabile. Da lavare col sangue.

LE CASTE - «La crudeltà di questo assalto ha destato un grande interesse, ma incidenti simili sono tutt’altro che rari», ha detto il sociologo Prakash Louis. Il sistema delle caste, infatti, continua a sopravvivere nella «più grande democrazia del mondo». E, pur senza valore giuridico, continua a dividere gli indù in quattro caste – i Bramini, o sacerdoti, i Kshatriya o guerrieri, i Vaishya, mercanti o contadini, e i Sudra, artigiani. Al di fuori del sistema restano gli «intoccabili», I Dalit. E nonostante le molte leggi approvate, dall’indipendenza dell’India, per cancellare le discriminazioni, poco è cambiato nella società. I pasti, le occupazioni, i luoghi di preghiera sono rigidamente separati. Sui siti di appuntamenti (come Shaadi.com) si può specificare a quale casta si appartiene. E anche nei cimiteri cattolici – una religione per cui le caste non esistono – le tombe sono raggruppate per casta.

LE ECCEZIONI - Gli episodi positivi – come quello di Rajeev Singh, 45 anni, della casta dei Vaishya, sposato da 18 anni con Anita Pharti, 42enne Dalit – sono un’eccezione. «Noi siamo stati fortunati» spiega Rajeev al Washington Post. Nonostante il matrimonio tra membri di caste diverse sia legale da 50 anni, e di recente sia incentivato dal governo con buoni da mille dollari, il numero di omicidi «d’onore» è cresciuto, rivela la All India Democratic Women’s Association. Sette i casi, solo nell’ultimo mese. «Questo indica che la nuova generazione sta lottando per la libertà di sposarsi fuori dalle caste» spiega Shashi Kiran, giudice nella Corte Suprema Indiana. Casi come quello di Shubash Chander, 57 anni, immigrato indiano a Chicago, che a gennaio ha ucciso figlia, genero e nipote «perché quel matrimonio era al di fuori dalle caste», testimoniano, dice Kiran, «che siamo una società che lotta ancora con il cambiamento». Una lotta che giovedì ha ucciso anche il piccolo Manish, con la sua lettera d’amore.

Articolo tratto dal corriere della sera

E' incredibile che ancora una volta sia stato necessario del sangue innocente per consentire ai cosidetti "giusti" di progredire. Il sangue di Manish non sara' invano. Un giorno, grazie al suo sacrificio, persone potranno liberamente sposarsi anche se appartenenti a caste diverse. Quel giorno il giovane Manish non sara' piu' ricordato dagli uomini....

17 novembre, 2008

TOM FREUND FEAT. BEN HARPER E JACKSON BROWNE



Tom Freund è un cantautore di una certa levatura, dotato di una voce particolare ed ispirata e di una bella scrittura. Il suo nuovo disco, prodotto da Ben Harper, con cui ha esordito nel lontano ’92, dovrebbe restituirgli quella fortuna che in quasi un ventennio di attività gli è mancata. La presenza di numerosi importanti musicisti, tra cui lo stesso Ben Harper e Jackson Browne, costituisce già di per sé un buon viatico.

- Tom Freund - Collapsible Plans Feat. Ben harper e Jackson Browne (Cantautore da scoprire!) Così ha scritto di lui Graham Parker: “Tom's songs fill me with an interesting mixture of yearning and melancholy that is somehow thoroughly uplifting at the same time. I get shivers down my spine on almost every tune. Along with Lucinda Williams, Freund is the best singer/songwriter operating today.”

Ricordiamo che il cd di Tom Freund può essere acquistato direttamente presso il negozio di cd on line

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Un cammino ancora lungo

Se si prova a mettere naso fuori casa, magari non nei locali in delle grandi citta', si può toccare con mano quanto la supersizione sia ancora presente nel mondo. Purtroppo accanto ad una forma quasi pittoresca ve ne sono altre ben piu' gravi. Tre esempi toccati con mano :

Italia : Ragazze tenute come schiave sulla strada sotto il ricatto di riti woodo

Africa : Ancora vi sono paesi che quando nascono due gemelli uno viene ucciso perchè ritenuto espressione di uno spirito malvagio.

Italia : Persone che si rifanno a cristalli, magneti e altri metalli per "schermare" la propria casa da influessi negativi

E ultimo, proprio in questi tempi Africa :

Ancora orrende violenze contro gli albini in Africa. In Burundi una bambina di 6 anni e' stata uccisa e il suo corpo barbaramente smembrato. E' successo a Bugongo, villaggio a 220 chilometri a est dalla capitale del Burudni Bujumbura. Un gruppo di banditi armai e' entrato dentro la sua casa e, come riportato dall'amministratore locale Remi Sengiyumva, ha ucciso Cizanye (questo il nome della bambina)per poi decapitarla e amputarle le braccia e le gambe. Sempre in Burundi a settembre sono stati uccisi con le stesse modalita' un uomo e una ragazza, sempre albini. Episodi analoghi si sono registrati in Tanzania. Quello dell'assassinio degli albini in Africa sta diventando un vero problema: le autorita' locali hanno deciso di raggruppare la comunita' per proteggerla dagli attacchi dei fanatici della stregoneria. Gli organi degli albini infatti sono utilizzati in Africa per pozioni magiche che vengono vendute a peso d'oro.

Commento aggiunto da noi :
La superstizione è forse la forma piu' brutale di schiavitu' della nostra liberta'.

Dub Colossus – In A Town Called Addis



Dopo il grande successo di “Big Blue Ball”, presentiamo da casa Real World un disco dedicato alle varie sfaccettature della musica etiope. Una produzione che raccoglie i migliori musicisti della scena locale con la produzione di Dubulah, membro del gruppo inglese dei Temple Of Sound. Un album dove possiamo trovare il meglio degli anni d’oro “dell’ethiopian beat e jazz” combinato con lo stile reggae dei primi anni ’70 di gruppi come Abyssinians e Mighty Diamonds con un tocco di Sun Ra. “Dub Colossus” ci appare, ancora una volta, come una produzione trendy dove “Dub meets dreamy blues, hypnotic grooves, jazz piano and driving funk brass”.

- Dub Colossus – In A Town Called Addis (Un’imperdibile produzione Real World per chi ama la musica etiope)


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In A Town Called Addis

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14 novembre, 2008

Prostituzione : Il modello svedese

STOCCOLMA - "La prostituzione è una violenza dell'uomo contro la donna". Sembra uno slogan femminista degli anni Settanta la legge svedese varata nel 1999, l'unica in Europa che, ad oggi, si sia dimostrata capace di contrastare il crimine organizzato legato al mercato del sesso. Colpendo duro il cliente. Le donne trafficate nel paese scandinavo ogni anno sono 400-500, a fronte delle 5-7.000 di altri paesi nord-europei come Norvegia o Danimarca. Una norma che funziona, dicono le autorità, perché ha il consenso dell'80% della popolazione.

Il poliziotto e il politico. Jonas Trolle, l'ispettore criminale a capo della squadra anti-racket più grande di Stoccolma e Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence e responsabile dei rapporti con il Parlamento svedese sullo stato del traffico in Svezia, ci hanno spiegato il meccanismo di contrasto. Una ricetta che funziona, considerando che secondo le rilevazioni delle autorità ha visto calare la prostituzione nelle strade di Stoccolma fino alle 10-15 ragazze per notte, stimate in circa 50-60 prima dell'entrata in vigore della legge. I siti internet a Stoccolma sono ormai soltanto 3-4 e controllano un centinaio di ragazze, contro le circa 2.000 di capitali di dimensioni analoghe come Copenaghen o Oslo. Non mancano le intercettazioni in cui i trafficanti i trafficanti si lamentano dicendo che il mercato svedese è "troppo sfavorevole". E la gente? Gli svedesi interpellati non hanno dubbi: stiamo con le ragazze, contro chi compra.

"E' la cultura dell'eguaglianza di genere che può combattere la prostituzione", dice Jonas Trolle dalla piccola stanza dalla quale dirige le operazioni della fase di "pre-investigazione": infiltrazioni, pedinamenti, intercettazioni. Parola di poliziotto: "Se la società non prova a capire i meccanismi di discriminazione tra i sessi e se non riflette sul perché è importante aiutare queste donne e non le vede come vittime allora è ovvio che la legge non funzionerebbe".

In Svezia questa legge è stata sostenuta con forza: dal 1999, anno del varo, è stato verificato in 5 consultazioni popolari un consenso che oscilla tra il 75% e l'85%. "Sono loro, le persone - prosegue l'ispettore - la nostra prima fonte, perché se c'è qualche movimento sospetto in 5 minuti la società lo sa, quindi anche la polizia lo sa. La gente sa che le ragazze sono vittime".

E la "libertà di vendersi?" "Io stesso, nel 1999, ero contrario a questa legge", rivela l'ispettore, "perché non ne capivo il meccanismo e pensavo che se qualcuno vuol comprare e qualcun altro vendersi, in fin dei conti sono affari suoi. Ma oggi, dopo 10 anni di esperienza e di conoscenza diretta del fenomeno capisco che non è mai questione di libera scelta: dove c'è prostituzione, dietro c'è sempre il crimine organizzato, sempre".

Una legge che ha ben 30 anni di studi alle spalle. Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence della polizia nazionale e incaricata dal Parlamento di un report annuale sulla prostituzione in Svezia, spiega che "moltissimi studi e ricerche condotte in Svezia tra i primi anni Settanta e fine degli anni Novanta hanno portato allo stesso risultato: tutte le donne svedesi che finivano per prostituirsi avevano subito abusi sessuali infantili da parte di padri, parenti o amici". E conclude: "Quando i ricercatori non hanno più avuto dubbi sulle correlazioni tra gli abusi sessuali e la prostituzione si è deciso di fare una scelta radicale, ed è nata la legge."

Perché funziona punire la domanda di sesso. "Il cliente è solo il primo anello di una lunga catena criminale e poiché, come prevede la legge, chiedere sesso è già un reato in sé - spiega l'ispettore Trolle - prendere i clienti è semplice e consente di costruire una prova solida contro il trafficante". Basta che i clienti siano in aula, insomma, e sei a metà dell'opera. "Per il tribunale - prosegue l'ispettore - la sola presenza dei clienti in aula è sufficiente a provare che è stato commesso un reato e questo è determinante per stabilire la connessione con il trafficante o lo sfruttatore".

"Sei un criminale". Il senso della legge è quello di includere il compratore nella filiera criminale. Spiega Trolle: "Noi informiamo i clienti che stanno aiutando il crimine organizzato e distruggendo una giovane vita. Poi gli inviamo a casa una lettera della polizia in cui si informa del reato commesso, la moglie chiederà spiegazioni: in Svezia essere qualificati come compratori di sesso è una vergogna profonda, e questo è molto efficace". E per il "compratore" è solo l'inizio. "Li pediniamo, li intercettiamo, facciamo fotografie e prendiamo le loro targhe, dopo circa 6 mesi li chiamiamo in Tribunale a testimoniare e li facciamo sedere accanto agli sfruttatori e ai trafficanti: solo così possono rendersi conto di far parte di una rete criminale".

Parlano le prostitute. "Non si può più lavorare! Se qualcuno si ferma a chiedere l'ora, si fa due ore in centrale, maledetta polizia!". E' livida di rabbia Hulda, una prostituta svedese che ha passato i 50, che si lamenta: "Ormai tutti, clienti e ragazze, sono emigrati nei paesi vicini, soprattutto in Norvegia, qui è diventato troppo complicato, io non lavoro quasi più!". Sara è ungherese e ha vent'anni, almeno così dice: "I poliziotti sono sempre gentili, mi chiedono se va tutto bene, se qualcuno mi da fastidio". Certo, fa freddo e si lavora poco, ammette Sara. Ma almeno non è come in Italia, dove ha lavorato per tre mesi in un piccolo paese vicino Roma: "In Italia ogni sera mi chiedevano i documenti e mi dicevano 'vattene, torna a casa tua'".

Le critiche al modello svedese. Forse non le vedi, ma si sono spostate nelle case, e ci arrivi tramite internet. Favorire lo spostamento al chiuso, dove è meno controllabile: è la critica che è sempre stata mossa agli svedesi. Ma "se il cliente può, allora la polizia può" - ribatte Trolle. "Abbiamo scelto di colpire il marketing, arrivare al compratore è facile, se il modo lo trova lui, figuriamoci se non lo troviamo noi". Internet è la nuova frontiere della compra-vendita di sesso. "Certo, ammette l'investigatore, non possiamo controllare tutti i siti né bloccare i server che si trovano all'estero, ma adesso ci risulta che a Stoccolma sono rimasti solo 3-4 siti che gestiscono un centinaio di ragazze". Poca roba in confronto alle altre capitali europee, come Oslo o Copenaghen, dove si torna a parlare di migliaia di ragazze e un numero di siti di cui le polizie hanno perso il controllo.

A scuola dai vichinghi. "I colleghi tedeschi ci dicevano che eravamo dei pazzi", racconta Wahlberg, "oggi vengono da noi per cercare di capire come lavoriamo, siamo pieni di fascicoli di registrazioni in cui i trafficanti ammettono che quello svedese è un mercato troppo sfavorevole". Infatti prostitute e clienti sono emigrati verso la vicina Norvegia, mandando in tilt la polizia locale, che ha registrato più di 600 nuove entrate nel solo mese di settembre, come spiega Esohe Agathise, giurista e consulente per le nazioni Unite: "Entro la fine del 2008 il Parlamento norvegese voterà una legge analoga a quella che c'è adesso in Svezia, le due polizie collaborano da ormai oltre due anni e c'è un clima di grande aspettativa, anche chi era contrario si è convinto: è quasi scontato che la legge passerà".

Gunilla Ekberg ha curato il disegno di legge svedese nel 1999 per il Parlamento e ora dirige il Catw (The Coalition Against Trafficking in Women International), la più grande Ong al mondo contro la tratta: "Me lo lasci dire, sono letteralmente sconvolta e spaventata dalla direzione presa dall'Italia: punire le ragazze le farà scappare dalla polizia, non collaboreranno più, per voi prendere i criminali diventerà impossibile".

Ps : Don Benzi lo ha sempre affermato che per colpire il traffico e liberare le ragazze occorreva colpire il Cliente. Eppure lo hanno sempre deriso... ora arrivano dalla Norvegia e sembrano ( giustamente ) parole sante.
Italia, pensa e valorizza le tue risorse invece di fare la caprona !!!

07 novembre, 2008

Un'eredita' importante per una nuova ripartenza.



Quarant'anni dopo ancora Chicago e ancora stessa volonta' di cambiare il mondo. Nuova ripartenza o nuovo tradimento ?

28 ottobre, 2008

TOM RUSSELL



Da casa Shout (che ha acquisito i diritti della gloriosa Hightone ) siamo lieti di presentare "Veteran's Day" ossia un’antologia doppia di uno dei più acclamati songwriter USA : Tom Russell. I due cd, 37 brani di cui due inediti, coprono oltre trent’anni di carriera di un personaggio che per importanza della storia folk e country rock non può essere considerato assolutamente inferiore a nessuno. Le sue canzoni sono stati riprese tra gli altri da Johnny Cash, Nanci Griffith, Guy Clark, Dave Alvin, and k.d. lang e persino, nel suo ultimo album, dall'italianissimo De Gregori.Un’occasione unica per avvicinarsi a tanto personaggio.

- Tom Russell – Veteran’s Day (Anthology) 2 cd, 37 brani. Feat. Tom Russell Band, Dave Alvin, Jimmy Dale Gilmore, Iris DeMent, Nanci Griffith, Ian Tyson, Shawn Colvin, Barrence Whitfield. + due brani inediti….

27 ottobre, 2008

Adolfo Parmaliana

Per capire perchè quest'uomo, questo professore, questo cittadino suicida sia diventato un nostro eroe basta leggere quanto segue. L'unico rammarico, e qui ci colleghiamo con la vicenda Saviano, è quello di non essere riusciti a proteggere quest'uomo, di non aver fatto sentire attorno a lui tutto quell'affetto, quella determinazione a continuare e a sopportare le ingustizie, tutto quell'amore che si sarebbe meritato. Ma testimoniare quanto fatto da quest'uomo penso sia il primo passo per rendergli giustizia e per uscire dal nostro oblio. Riporto qui i dati dell'Espresso sulla vicenda, una vicenda assolutamente da conoscere.

Magistrati. Politici. Affaristi. In un rapporto dei carabinieri gli intrecci tra potere e mafia nel messinese. Come quelli denunciati dal professore che si è tolto la vita un mese fa

La lettera è datata primo ottobre 2008, ma i carabinieri l'hanno trovata il giorno dopo. In mattinata, il docente universitario di Chimica industriale si era buttato da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo. Trentacinque metri nel vuoto, accompagnati da parole che spalancano scenari angoscianti: "La magistratura barcellonese e messinese", scrive Adolfo Parmaliana, "vorrebbe mettermi alla gogna, vorrebbe umiliarmi, delegittimarmi (...) perché ho osato fare il mio dovere di cittadino denunciando il malaffare, la mafia, le connivenze, le coperture e le complicità di rappresentanti dello Stato corrotti e deviati".

È sconvolto, il professore, dopo il rinvio a giudizio per l'accusa di diffamazione presentata da Domenico Munafò, ex vicesindaco e attuale presidente del consiglio comunale di Terme Vigliatore, paesino di 7 mila anime in provincia di Messina (il cui Comune è stato sciolto per mafia nel dicembre 2005, grazie anche alle denunce di Parmaliana). "Chiedete all'avvocato Mariella Cicero, le ragioni del mio gesto", scrive prima di uccidersi, "chiedetelo al senatore Beppe Lumia, all'avvocato Fabio Repici e al maggiore Cristaldi". Nomi per lui cruciali. Soprattutto quest'ultimo, sconosciuto ai più ma essenziale nella lotta alla criminalità messinese. Proprio Domenico Cristaldi, carabiniere di Barcellona Pozzo di Gotto, ha infatti concluso nel luglio 2005 con la sua squadra un'allarmante informativa. Titolo: 'Tsunami'. Il quadro patologico di come magistratura e politici, affaristi e mafiosi hanno distrutto legalità e territorio.

"Per anni il comune di Terme Vigliatore è stato amministrato da un gruppo di persone che (...) si associano stabilmente al fine di procurare a se stessi, parenti, soci (...) ingiusti vantaggi patrimoniali in danno alla Pubblica amministrazione", premette Cristaldi (allora capitano). Sindaco, in quella fase, è Gennaro Nicolò, ma l'uomo forte secondo i carabinieri è un altro: Bartolo Cipriano, classe 1960, dirigente provinciale della Margherita, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale e personaggio in "tentacolare posizione di snodo tra poteri economici 'famelici', poteri politici 'malati' e poteri istituzionali 'deviati'". Agli atti, mentre scrive il capitano Cristaldi, ci sono 33 procedimenti penali a carico di Cipriano. E frequentazioni con soggetti pericolosi: da Francesco Carmelo Salamone, "pregiudicato per associazione a delinquere, droga e altro", a Francesco Giorgianni, "pregiudicato, imputato nel noto procedimento penale Mare Nostrum". Relazioni che lo rendono forte agli occhi di molti, ma diventano ingombranti quando a Terme Vigliatore si insedia (11 aprile 2005) la Commissione prefettizia, che deciderà se sciogliere il Comune per mafia. Il telefono di Cipriano viene puntualmente intercettato, ma serve a poco. I carabinieri ascoltano episodi marginali: la richiesta di una raccomandazione, la telefonata di un tale che "chiede di mediare, al Comune, per accelerare il pagamento di due fatture". Sciocchezze, in confronto al "numero eccezionale di irregolarità scoperte e segnalate" dagli inquirenti.


Il perché è semplice: Cipriano sa di essere intercettato, scrive il capitano Cristaldi. E si sarebbe alleato, per sviare gli inquirenti, con Santi Pino: luogotenente della Guardia di Finanza, allora in servizio alla polizia giudiziaria di Barcellona Pozzo di Gotto. Pino, ad esempio, invita Cipriano ad alzare il volume della radio mentre parlano in macchina (chiedendosi, scrive Cristaldi, "dove possa essere stata installata - verosimilmente - la microspia"). E sempre Pino, spiega l'informativa 'Tsunami', "intrattiene intensi rapporti di frequentazione, nonché contatti telefonici" con il sostituto procuratore Olindo Canali, operativo a Barcellona Pozzo di Gotto. Proprio dove il professor Parmaliana presentava le denunce.

La cosa è sgradevole, per un rappresentante delle istituzioni. Pino, infatti, "opera in condizioni di virtuoso equilibrismo tra gli ambienti giudiziari e quelli politici, imprenditoriali e mafiosi", scrive Cristaldi. Gli investigatori indicano una "mole impressionante di contatti con persone 'controindicate'". Come il medico Salvatore Rugolo, figlio dell'ex "capo indiscusso della mafia barcellonese", cognato del boss Giuseppe Gullotti (al 41 bis perché mandante dell'omicidio del giornalista Beppe Alfano) e sospettato di "avere preso le redini della 'famiglia'" . O come Michele Rotella, titolare di una società che "lavora materiale inerte", con "precedenti e pregiudizi penali" dal falso alla truffa, dalla corruzione alle minacce, dalla violenza privata alla detenzione di materiale esplosivo. Quanto al pm Canali (definito dai carabinieri "personaggio quantomai controverso"), frequenta almeno in un'occasione Rugolo, pranzandoci (assieme a un carabiniere) il 21 gennaio 2005, "in un ristorante di Merì (Messina ndr)".,Abbastanza perché il pm Canali, e le persone a lui prossime, finiscano nel mirino degli investigatori. La commissione prefettizia, intanto, è in azione a Terme Vigliatore, le intercettazioni danno i primi risultati e la tensione in zona è tanta. Letteralmente, Canali "è fottuto dalla paura", scrive Cristaldi riferendo le parole del pm Andrea De Feis, titolare dell'inchiesta. Anche perché emergono dettagli inediti. Ad esempio, il fatto che nel 1998 il pm Canali avrebbe convocato due capitani dei carabinieri chiedendo "se fossero interessati acché Cipriano divenisse loro confidente". Entrambi avevano rifiutato, visto che Cipriano in quel momento era sindaco, e la funzione pubblica rendeva "inammissibile" il ruolo di "fonte confidenziale". Ma l'episodio non era stato dimenticato.

Forse per questo, o forse perché pensa che "la propria posizione sia già irrimediabilmente compromessa", Canali e gli altri protagonisti dell'informativa 'Tsunami', sprofondano in un "clima di preoccupazione". La mattina del 4 maggio 2005, lo stesso Canali fa "insolitamente incursione all'interno della sala intercettazioni, dove si stanno svolgendo le attività tecniche". Il motivo ufficiale, scrive Cristaldi, è che deve "conferire con il collega De Feis", ma intanto "passa in rassegna con lo sguardo tutti gli operatori presenti". Dopodiché, spiega l'informativa 'Tsunami', De Feis avrebbe riferito ai carabinieri un episodio sconcertante: durante una riunione a cui ha partecipato con il procuratore capo di Barcellona Rocco Sisci, il pm Canali e l'allora sostituto procuratore generale di Messina Franco Cassata, "quest'ultimo, in accordo con Canali, ha più volte manifestato la volontà di 'bloccare' l'informativa del 29 aprile 2005 (su Terme Vigliatore e il resto)". Assicurando, anche, "un intervento nell'ambito dell'Arma dei carabinieri per mezzo di un non meglio precisato colonnello".

A quel punto, scrive Cristaldi, De Feis si sente "scorato e intimidito", ma non ancora sconfitto. Scrive anche, il capitano, che secondo il pm "il contenuto dell'informativa del 29 aprile" avrebbe comportato "certamente per il dottor Canali l'instaurazione a suo carico di un procedimento penale ovvero disciplinare". Di fatto, però, Olindo Canali è ancora sostituto procuratore a Barcellona Pozzo di Gotto. Franco Cassata è diventato procuratore generale di Messina. Bartolo Cipriano, colui che per i carabinieri era al vertice di intrecci oscuri, siede sulla poltrona di sindaco al Comune di Terme Vigliatore (quello sciolto per mafia tre anni fa). Mentre il luogotenente Santi Pino è placidamente andato in pensione. Solo il professor Adolfo Parmaliana, fonte di infinite notizie per gli inquirenti, autore di coraggiose denunce su Terme Vigliatore e dintorni, non c'è più. Tocca al procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, destinatario degli atti sul suicidio del docente, fare in modo che non sia stata una morte inutile. Sul tavolo, ha l'informativa 'Tsunami'.

SFOGLIA TUTTI I DOCUMENTI
DELL'INCHIESTA TSUNAMI:

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Si vuole ringraziare per questo Post L'Espresso On Line che ha voluto indagare su questa faccenda e soprattutto Anna C per avermela portata a conoscenza. Spero che anche chi distrattamente passi per questo blog per cercare un po' di musica possa essere interrogato su cosa succeda in Italia e come urge una vera rinascita morale ancor prima di quella economica.

07 ottobre, 2008

Kate Campbell – Save The Day



Non potevamo mancare l’appuntamento con il nuovo album di questa icona della scena country-southern al femminile. Un’ autrice di tutto rispetto oltre ad una vocalist bianca che canta con soul e un’inarrivabile feeling per la roots music e rispetto della tradizione. Dopo una dozzina di album, ci accorgiamo che è realmente uno dei “segreti meglio custoditi della musica d’autore USA”.

- Kate Campbell – Save The Day Cantautrice da scoprire. Feat. John Prine, Nancy Griffith, Mac McAnally, Walt Aldridge, Spooner Oldham, Pierce Pettis, Dave Jacques, Alison Prestwood, Carl Jones, Tommy Harden, Jvim Hoke.

E' possibile acquistare il cd :

Kate Campbell – Save The Day

presso il negozio on line www.moonlightrecords.com

Augustus Pablo – The Mystic World Of Augustus Pablo The Rockers Story



Il pubblico del reggae e della musica caraibica in genere ben conosce questo musicista, compositore e produttore. Un’artista che ha creato una musica personale ed inconfondibile divenendo un personaggio culto in tutto il mondo. Grazie anche a questo casa Shanachie gli dedica un cofanetto di 5 cd che ci offrono tutte le sfaccettature possibili del suo talento, compresi un video ed un libro a lui dedicati.

- Augustus Pablo – The Mystic World Of Augustus Pablo The Rockers Story (4cd, 66 brani inclusi tutti i suoi classici, le sue produzioni più importanti e rarissimi brani inediti. + 1 DVD con performances dal vivo, interviste ed un libro biografico con molte foto inedite o rarissime di questo personaggio che ha fatto grande la musica giamaicana al pari di personaggi molto più celebrati dai media.)

Ricordiamo che è possibile acquistare il cd presso il negozio on line
www.moonlightrecords.com

06 ottobre, 2008

Buena Vista Social Club – Live at Carnegie Hall



Buena Vista Social Club®, l’album prodotto da Ry Cooder per la World Circuit nel 1997, è il disco di world music più venduto della storia, con oltre 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Dopo essersi imposto come un vero e proprio caso discografico fin dalla sua pubblicazione, nell’estate 1999 l’album arrivò in vetta alla classifica di vendita italiana grazie anche all’emozione suscitata dall’uscita nelle sale cinematografiche dell’omonimo film di Wim Wenders e agli affollatissimi concerti italiani dell’ensemble cubano che arrivò a radunare oltre dodicimila persone al concerto di Torino. Ora, per la prima volta, arriva la registrazione della storica performance alla prestigiosa Carnegie Hall di New York del 1° luglio 1998 di cui alcuni stralci furono immortalati nel film di Wenders divenendone tra i momenti più emozionanti. Questo è l’irripetibile e unico secondo album dell’originale Buena Vista Social Club® e arriva a dieci anni esatti da quella memorabile performance. 2 CD a prezzo speciale, anzi specialissimo, data la portata dell’evento.

- Buena Vista Social Club – Live at Carnegie Hall (Prodotto ancora da Ry Cooder (che partecipa al concerto con la sua inconfondibile chitarra slide), l’album vede la partecipazione di vere e proprie leggende della musica cubana come Ibrahim Ferrer, Compay Segundo, Ruben González, Eliades Ochoa, Omara Portuondo, Orlando Cachaíto López e Guajiro Mirabal.)

Ricordiamo che il cd :

Buena Vista Social Club – Live at Carnegie Hall

è disponibile presso il negozio on Line Moonlight Records
Sito web : www.moonlightrecords.com

02 ottobre, 2008

Roberto Ottaviano - Un Dio Clandestino




Un ritorno al disco strepitoso. Pinturas è il nuovo, grande progetto di Roberto Ottaviano (con le corde di Nando di Modugno, il basso di Giorgio Vendola, i tamburi di Pippo ark D’ambrosio), una sintesi delle musiche del mondo viste dagli occhi e dalla sensibilità del miglior sopranista italiano, l’unico degno prosecutore della ricerca di Steve Lacy.
“Dio è nella bellezza di molta musica che ho ascoltato in giro per il mondo, e che spesso allevia le sofferenze prodotte dallo stesso genere umano". Ottaviano disegna, con i propri pennelli ed una ricca tavolozza, una geografia delle musiche del mondo, rilette con creatività, spessore e rispetto.Dal Brasile alla Spagna alla Macedonia, dall’Africa nera all’India, una nuova pietra miliare nel world jazz.

" Quando dal caldo e rassicurante ventre del nostro Occidente assistiamo, attraverso i media, a lontani scenari di desolazione, miseria e morte, ci chiediamo se Dio c'è, dov'è e cosa sta facendo, dopo che ha lanciato i dadi tanto tempo fa.... Se poi ci soffermiamo a pensare a tutti quegli uomini che realmente operano, sostengono, si fanno carico di riportare dignità, speranza e vita, in quei luoghi, allora ci rendiamo conto che la risposta può essere negli atti di questi uomini, piuttosto che in tante chiese e nelle molte omelie delle nostre domeniche. Dio diventa clandestino quando scende in situazioni scomode. Dio diventa clandestino quando è nelle cose meravigliose che fanno uomini semplici ma grandi. Non gli riconosciamo cittadinanza poichè abbiamo bisogno di una qualche rivelazione straordinaria. Semplicemente Dio è nella bellezza di molta musica che ho ascoltato in giro per il mondo, e che spesso allevia le sofferenze prodotte dallo stesso genere umano." (Roberto Ottaviano)

Ricordiamo che è possibile acquistare il cd di Roberto Ottaviano presso il Negozio On Line Moonlight Records

01 ottobre, 2008

George Clinton & His Gangsters Of Love



George Clinton is one of the most famous and acclaimed musical artists on the planet, a legendary innovator of funk music who with Parliament, Funkadelic and the P-Funk All-Stars has been touring relentlessly to large audiences worldwide for nearly forty years.

This new release is a major event, an all-star album that George Clinton has been wanting and waiting to make for years. From the unmistakable vibes of The Red Hot Chili Peppers to the soulful vocals of El DeBarge, no one has quite the eclectic “friend list” as the mastermind of Funkadelic!

Featuring P-Funk style versions of George’s favorite classic R&B tracks as well as dynamic originals, “George Clinton and His Gangsters of Love” is the ultimate George Clinton musical experience.

George Clinton is getting by with a little help from his friends on his next album -- a list that includes the Red Hot Chili Peppers, Carlos Santana, Sly Stone, RZA, System Of A Down bassist Shavo Odadjian, El DeBarge and gospel singer Kim Burrell.

They all show up on an assortment of covers on "George Clinton and Some Gangsters of Love," which Clinton will release Sept. 16 on Shanachie.

"It started out with me doing some doo wop songs," Clinton, who grew up singing on street corners in Plainfield, N.J., tells Billboard.com. "As we got going, people started coming through to be on it." Among the first, he says, was Santana, who plays on a version of the Impressions' "Gypsy Woman," and then Stone and DeBarge, who sing on Marvin Gaye's "Ain't That Peculiar."

"Then I got serious about other people joining in with me," Clinton says. "It still is a concept album, but it's taken a little bit of a different turn."

On "Gangsters" Clinton also covers Shirley & Lee's "Let the Good Times Roll" with the Chili Peppers -- whose "Freaky Styley" he produced in 1985 -- Barry White's "Never, Never Gonna Give You Up," Johnny Ace's "Pledging My Love," Shep & the Heartbreak's "A Thousand Miles Away," Bobby Rydell's "Kissin' Time" and Ruby & the Romantics' "Our Day Will Come."

The album includes one new song, "Mathematics of Love" (which features Burrell) and a new take on the Parliaments' "Heart Trouble." Much of the album was produced with longtime Eminem cohort Mark Bass.

Clinton and Bass have also teamed for a Parliament-Funkadelic Motown covers album to salute the label's 50th anniversary. The album incorporates samples from a speech by Democratic presidential candidate Barack Obama on "Ball of Confusion (That's What the World is Today)" and also includes versions of "Bernadette," "Heat Wave," "Papa Was a Rolling Stone" and "The Hunter Gets Captured By the Game." Clinton says he hopes to add some guests to that set as well.

Ricordiamo che il cd

George Clinton & His Gangsters Of Love - Omonimo feat : Santana, Sly Stone, The Red Hot Chili Peppers, El DeBarge, The RZA, Kim Burrell, Dhani Harrison e membri della P-Funk All-Stars

è disponibile presso il negozio di cd on line Moonlight Records

30 settembre, 2008

Rory Block – Blues Walkin’ Like A Man



Da casa Stony Plain, nuovo album blues per Rory Block che, dopo aver interpretato Robert Johnson, continua il suo percorso blues in purezza pagando un tributo ad un altro gigante della musica nera, Son House. Un incontro fondamentale, per l’evoluzione artistica di questa notevole blues-woman bianca.

- Rory Block – Blues Walkin’ Like A Man (A Tribute To Son House) (La signora bianca del blues acustico interpreta Son House in compagnia di John Sebastian, armonica.)

Ricordiamo che è possibile acquistare il cd in oggetto presso Moonlight Records

24 settembre, 2008

Un Bel Video Al Giorno Toglie Il Medico Di Torno



Compositore di fama internazionale, vincitore di Grammy e autore di celebri brani tra cui “Don’t Know How”, singolo che lanciò la carriera musicale di Norah Jones, Jesse Harris torna con il suo settimo album intitolato “Feel”. L’artista di recente ha prodotto e composto la colonna sonora di “The Hottest State”, film di Ethan Hawke, dove i brani sono interpretati tra gli altri anche da Willie Nelson, Cat Power, Feist e ora torna con un nuovo disco, che è un lavoro che supera qualsiasi standard già affermato da Harris. Racconta Harris “ino a un momento prima di registrare non sapevo nulla di Feel, il disco è stato inciso in soli tre giorni, abbiamo suonato tutte le canzoni una sola volta, era un album libero da preconcetti e disegni”.“Feel” è qualcosa di completamente nuovo anche per lo stesso autore, che per la prima volta inserisce anche le percussioni, ed è un album che ha visto la luce molto più come una serata tra amici che suonano l’uno per l’altro, che come uno studio album. I risultati sono più che apprezzabili.

- Jesse Harriis – Feel (Cantautore USA ed una delle possibili rivelazioni della scena rock USA di quest’anno. Attenzione alla campagna di stampa e radiofonica in atto.)

E' possibile acquistare il cd da cui è tratto il video presso

Moonlight Records

23 settembre, 2008

Giusto Per Creare Ancora Un Po' Di Confusione

Molti danno per spacciati cd e lp da tanti di quegli anni che neanche me ne ricordo. Noi siamo tra quelli che sostengono che indipendentemente del formato il problema oggi è l'interesse. Per la Musica naturalmente. Disinteresse che è stato generato da scelte che io definisco alla McDonald dalle grandi case discografiche con il solo scopo di creare idoli ad hoc per adolescenti.

Spieghiamoci meglio anche con l'ausilio di Platone. Un bambino che cresce da McDonald penserà che quello sia il cibo migliore. Poi quando passerà ai quattro salti in padella della findus sarà convinto di trovare il paradiso ed infine quando durante una vacanza per la prima volta assaggerà un salame nostrano dopo i primi tentennamenti per il profumo di cantina che sentirà ( e che il contadino cercherà di far capire che trattasi di un sapore propriamente nostrano )finalmente le ombre cadranno e il fu bambino inizia un nuovo percorso che lo rendera' libero di capire cosa veramente ama mangiare e cosa detesta.

Cosi' per la musica. Gia' da bimbi veniamo continuamente bombardati da Radio e Tv da tutta una serie di finti cantanti costruiti in laboratorio e confezionati per essere i piu' generici possibili. E si è convinti che quella sia la vera musica. Poi ogni tanto una orchestra va in piazza accompagnato da un ballerino e la gente inizia a rimanere a bocca aperta. Ecco allora che inizia a cercare di riprovare quelle sensazioni e sara' li che iniziera' a formare un gusto.

Ora, poichè penso che con McDoanld e Tv dovremo convivere ancora a lungo penso che il nostro scopo sia quello di andare incontro alla gente per far capire che esiste qualcosa di diverso dalle ombre che ci fanno gustare, vedere e sentire ogni giorno.

Questa premessa per capire il secondo grande sbaglio delle case discografiche che contanto le quali continuano a pensare che l'attuale cresi sia generata da un problema di "formato" della musica creando cosi' anche in quei soggetti che la amano problemi su come usufruirne. ( Chi ascolta musica in modo serio sa benissimo che ascoltare un cd su mp3 per le nostre orecchie equivale a guardare un film su un telefonino per gli occhi. Si può fare.... Ma penso che si stia parlando di due prodotti diversi.

Comunque tra i vari formati che nascono oggi ecco l'ultima dall'america : Naturalmente le grandi case discografiche, come un naufrago senza nulla di forte cui aggrapparsi per portarsi in salvo si aggrapperà a tutto ciò che trova, dicevamo, le grandi case vi si sono gia' aggrappate.....

LOS ANGELES - Che l'era del compact disc stia per finire è risaputo. Adesso anche SanDisk si candida a dare il colpo di grazie al supporto fisico nato quasi 30 anni fa: l'azienda californiana di memorie flash ha annunciato la distribuzione delle slotMusic, memory card con precaricato un album musicale in formato mp3, che saranno in vendita negli Stati Uniti forse già da Natale.

Le slotMusic. Il nuovo prodotto consiste in delle microSD, un formato di memory card già largamente utilizzato, vendute con all'interno un album musicale in formato mp3. Le tracce saranno prive di Drm, i lucchetti digitali che impediscono la copia delle canzoni scaricate da alcuni store come iTunes, e verranno codificate in alta qualità a 320 kb/s.

Nei piani di SanDisk, le slotMusic forniranno un'alternativa all'acquisto dei compact disc per chi utilizza supporti di ultima generazione per ascoltare musica, anche grazie all'accordo raggiunto con le quattro grandi major (Sony, Warner, Emi e Universal). Il formato microSD è uno standard largamente utilizzato dai cellulari Nokia, Samsung, Rimm e Motorola, oltre ad essere presente su tanti lettori mp3 (tra cui non ci sono però gli iPod). Grazie a degli adattatori Usb inoltre le microSD possono essere lette anche su un normale computer. L'arma in più proposta da SanDisk è lo spazio non occupato dalle canzoni, che gli artisti potranno utilizzare per includere nei loro album contenuti esclusivi come interviste, testi o video, riprendendo l'abitudine consolidata del mercato dei Dvd. Se poi l'album non è gradito dall'utente, gli sarà facile cancellarlo e riutilizzare la memoria per i suoi file personali.

Le critiche. Pochi minuti dopo l'annuncio del nuovo prodotto, sono fioccate in rete le critiche degli esperti. Tra i commenti più duri quello del New York Times - che rievoca i dischi di cartone per fonografo, ritagliabili dalle confezioni di cereali: un clamoroso flop - sottolineando quindi la scarsa possibilità delle slotMusic di essere un formato pensato per il lungo termine. Il blog tecnologico GigaOm parla invece di un prodotto "destinato al fallimento", evidenziando il crollo delle rendite delle vendite dei cd in America (scese dai 900 milioni di dollari del 2000 ai 500 milioni del 2007) e la scarsa propensione dei giovani consumatori all'acquisto di supporti fisici (mentre iTunes ha già venduto 5 miliardi di canzoni dalla sua apertura). Michael Arrington di TechCrunch ricorda invece come i possessori di cellulari di ultima generazione possano già usufruire di musica gratis in streaming su iMeem o MySpace Music.

La vendita. Una data precisa per il lancio del nuovo prodotto non è ancora stata diffusa, ma con buona probabilità le slotMusic saranno nei negozi a stelle e strisce a fine 2008 o a inizio 2009, mentre l'Europa dovrà aspettare qualche mese. In America sono state coinvolte nella distribuzione le grandi catene Wal-Mart e Best Buy (che qualche giorno fa ha acquistato lo store digitale Napster) e per il giorno del lancio è prevista la presenza sugli scaffali di 29 album diversi tra cui gli ultimi lavori di Rihanna, Usher, Weezer e un best of di Elvis per far felice il pubblico meno giovane. Anche sul prezzo la SanDisk non si è espressa, ma secondo il New York Times si aggirerà tra i 7 e i 10 dollari, un costo davvero basso se si considera che le microSD "vergini" da Wal-Mart costano oggi 15 dollari.

11 settembre, 2008

Joan Baez - Day After Tomorrow



Prodotta da Steve Earle, questo è il primo album in studio negli ultimi cinque anni ed arriva dopo due notevoli live che hanno rinverdito i suoi fasti d’interprete. Nel nuovo album, dove sono presenti strumentisti e vocalist di primissimo piano, interpreta canzoni di Tom Waits, Elvis Costello, Patty Griffin, Steve Earle, oltre che sue composizioni originali. L’album risulta essere uno dei massimi eventi della stagione per i cultori della musica d’autore e la Baez si conferma una delle più belle voci della scena folk-rock di sempre.

E' possibile acquistare il cd :

- Joan Baez – Day After Tomorrow

presso il sito
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04 settembre, 2008

Traffico di esseri umani : a che punto siamo ?

FINO a poco tempo fa le ragazze venivano sequestrate con la forza e poi vendute all'asta, e da lì smistate sui marciapiedi di tutta Europa. Un 'lavoro' decisamente rischioso per i malviventi e che ha finito per esporli alle polizie di tutti i Paesi. Il racket, in risposta a questa repressione su larga scala, ha scelto la strada dell'evoluzione: oggi è quasi soft, la violenza è sfumata nelle forme e la catena reclutamento-vendita-trasferimento delle ragazze non viene più gestita da grosse concentrazioni di criminali ma da un immenso arcipelago di piccoli gruppi. Insomma, il meccanismo è esploso, ed è rinato sparpagliandosi sul territorio. Per questo la tratta delle donne è ancora più difficile da contrastare. Il 23 agosto l'Organizzazione internazionale del lavoro ha celebrato la "Giornata internazionale contro la schiavitù". Proviamo adesso, con l'aiuto di alcuni esperti dell'Antimafia e delle Ong, a ricostruire queste nuove forme di schiavitù sessuale e la loro evoluzione.

Il "Mercato Arizona". E' di pochi anni fa - poco dopo il 2004 - lo smantellamento del 'Mercato Arizona'. Era un centro di smistamento "all'ingrosso" di donne, droghe e armi e si trovava in zone impervie nei boschi al confine tra Serbia e Croazia. "All'Arizona Highway", spiega l'economista ed esperta in terrorismo Loretta Napoleoni, "i mercanti ordinavano alle ragazze di spogliarsi e quelle rimanevano nude sul ciglio della strada: gli uomini si avvicinavano, le toccavano, ispezionavano la pelle e controllavano perfino la bocca prima di fare l'offerta". In quegli anni era Israele il maggior acquirente di slave, "molto ricercate da una clientela di ebrei ortodossi" che, spiega Nissan Ben-Ami, dirigente di Awareness Centre, un'Ong israeliana che lotta contro il traffico e la prostituzione, "per motivi religiosi non possono masturbarsi e sprecare sperma: devono farlo per forza con una donna". Spiega la Napoleoni nel libro "Economia canaglia": "In Israele le donne sono trafficate per il 'corridoio' Egitto-Striscia di Gaza: da Rafah, infatti, si snodano complicati labirinti di sotterranei di cui si servono terroristi e anche trafficanti, anche di donne".

La violenza non "rende" più. Visto che l'efferatezza degli anni Novanta aveva provocato una risposta dura dell'antimafia, anche in Italia il crimine ha abbandonato la violenza che "accende i riflettori" per dare il via a una vera e propria mutazione. Il nuovo sfruttamento è "dolce" e poco visibile. Proprio così. Un quadro della situazione attuale su cui sono d'accordo due autorità nella lotta alla tratta delle donne: il magistrato antimafia della Procura di Lecce, Cataldo Motta, uno degli uomini-chiave della Dia (Direzione investigativa antimafia) e il sociologo Pino Arlacchi, esperto mondiale di mafia, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite e direttore, dal 1997 al 2002, sempre per l'Agenzia internazionale, dell'Undccp (l'ufficio Onu per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine).

Il crimine impara a negoziare. Spiega Motta: "Il fenomeno si è modificato, va detto che i criminali sono riusciti a neutralizzare le misure di contrasto con nuove modalità di reclutamento. Gli sfruttatori si sono fatti più morbidi e ora le ragazze non parlano più, grazie a una maggiore partecipazione agli utili e a maggiori margini di movimento". Questa l'istantanea di Arlacchi: "Nonostante la presenza di un forte elemento di costrizione - motivo per cui non si può certo parlare di vero "accordo" - è stato introdotto un minimo di elemento volontario".

"Schiavismo moderato". "Questa nuova forma di "semi-schiavitù" - prosegue il sociologo - se da un lato riduce la dimensione dello sfruttamento - che però rimane - dall'altro consente un allargamento del mercato a nuove vittime". Il cosidetto 'reclutamento morbido', facendo leva su incentivi che spengono il moto di ribellione nelle ragazze, rende inadeguate molte delle norme antimafia. Certo, un forte elemento di coercizione non è cambiato: il sequestro dei documenti per "mantenere le ragazze in uno stato continuativo di ricattabilità e vulnerabilità", spiegano gli esperti riportando le parole stesse del Protocollo contro la tratta. "I grossi numeri si stanno spostando verso questa nuova forma di dominanza", evidenzia Arlacchi, "si può affermare che almeno due casi su tre avvengono secondo le nuove modalità di reclutamento. Prima la violenza caratterizzava tutta la filiera della tratta, ora le ragazze vanno incontro a dure sanzioni fisiche qualora si ribellino e violino l'accordo".

E che le modalità più "crude" siano in via di sparizione lo testimoniano gli stess operatori di Ong che lavorano a contatto con le ragazze sfruttate: "Poco tempo fa abbiamo trovato una giovane ragazza albanese quasi-morta, con evidenti segni di tortura e sevizie: un un orecchio mozzato, bruciature ovunque e segni di percosse di ogni tipo. Ma gli episodi di efferatezza sono residuali, appartengono ormai agli anni Novanta", spiega Marco Bufo, coordinatore dell'Ong "On the road". "Proprio per questo", sottolinea, "la situazione è più complicata, il fenomeno è sempre meno visibile e al tempo stesso più ampio".

Le speranze delle schiave.
Sono sempre meno le donne a essere sequestrate e tenute in scacco con la violenza: oggi nella fase di reclutamento le ragazze contraggono un debito verso i trafficanti, che gli procurano documenti falsi in cambio di quelli veri e le portano a destinazione. Ma le "trattenute" sul lavoro delle ragazze sono alte, che riconquisteranno la libertà e i veri documenti solo una volta saldato il debito. Un debito che in genere i trafficanti tendono a gonfiare nel tempo più che possono. "Se la situazione che viene prospettata alle ragazze per il pagamento del debito - un costo variabile da etnia a etnia, ma che si aggira sui 50-60 mila euro - è a "tempo determinato", queste possono sempre pensare: "Tutto questo un domani finirà". Insomma, si convincono di aver a disposizione sempre una seconda possibilità. Nel frattempo - spiegano gli operatori - "prostituendosi possono mandare soldi alle famiglie, mantenere i figli che spesso lasciano nelle case d'origine e sperare di sollevarle dalla miseria e dall'indigenza. Rispetto all'inferno da cui scappano, anche le condizioni di sfruttamento peggiore finiscono per essere accettate".

La "vecchia scuola". Nigeria, Albania e Moldava hanno fatto scuola in fatto di strumenti efferati di reclutamento: violenze, mutilazioni, lo sterminio delle famiglie, l'uso sistematico della violenza, dello stupro e, sopratutto, racconta Arlacchi "l'umiliazione". "La violenza caratterizzava qualsiasi momento della vecchia filiera della tratta", spiega. Al tempo stesso gli esperti concordano: non si può affatto escludere che, specie in paesi dove la legge non c'è, l'efferatezza sia lo strumento principe della coercizione. "Come in certe zone della Russia, dell'Albania o dell'Africa", aggiunge Arlacchi.

Quell'articolo è obsoleto? Con l'introduzione dell'articolo 18 della legge Turco-Napolitano contro la tratta il grande traffico ha subito un grosso colpo, prima di "polverizzarsi in un arcipelago di piccoli gruppi", dice Arlacchi". Il reato di tratta è violazione dei Diritti umani e la sanzione arriva fino a 18 anni. "Le strategie di contrasto hanno funzionato", dicono all'unisono Motta e Arlacchi, sottolineando: "L'articolo 18 è fatto molto bene" ma la struttura del traffico si è talmente fluidificata che, spiega Motta, "non si riesce più ad arrivare alla configurazione del reato, e l'articolo 18 viene neutralizzato". In una parola: la realtà cambia velocemente e le norme faticano a comprenderla.

E l'Europa che fa? Alla già difficile situazione di una normativa poco adeguata ai tempi, si aggiungono rallentamenti dovuti alla complessità delle procedure europee: "In Europa la posizione delle polizie rispetto alle vittime è diversa da paese a paese", spiega Carla Olivieri, Project Manager di "Tratta NO!", una campagna di sensibilizzazione europea realizzata in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità. Sottolinea la Olivieri: "Nel resto d'Europa non c'è l'obbligo della denuncia da parte delle vittime. In Italia si, e questo è uno snodo fondamentale: perché se la denuncia è volontaria, come nella maggioranza dei paesi, mette in pericolo le ragazze e soprattutto le loro famiglie all'estero". Sempre la Olivieri evidenzia che anche se "la Convenzione di Varsavia del 2005 auspica una maggiore coerenza normativa da parte di tutti i paesi e un allineamento delle legislature, fino a ora quasi nessun paese, Italia inclusa, ha ancora ratificato la Convenzione, perché la ratifica implicherebbe l'adeguamento normativo obbligatorio". Anche queste complicazioni di procedura, di tipo tecnico, semplificano la vita al crimine.

Il crimine "fai da te". L'indentikit degli sfruttatori offre una sorpresa. "Quelle che organizzano il traffico sono persone assolutamente normali", spiega Arlacchi. "Questa nuova forma di assoggettamento apre il mercato a imprenditori del traffico 'fai da te'". E' una delle conseguenze della mutazione del mercato del sesso, che trova riscontri nelle considerazioni della prima linea dell'Antimafia. Spiega il Procuratore di Lecce: "Nascono 'piccole libere iniziative', perché non c'è più bisogno di entrare in contatto con la grande criminalità organizzata, un tempo l'unica 'agenzia di servizi' per la gestione degli ingressi in Europa". In poche parole: finché la mafia albanese era capace di passare il Canale d'Otranto utilizzandolo come ingresso per l'Europa era inevitabile che avesse rapporti solo con altre grandi reti criminali. Adesso però, conclude Motta, "le vie di ingresso sono le più disparate e il controllo è diventato complicatissimo". Così il grande crimine si è decentralizzato.

Il commercio è al dettaglio ma i numeri restano all'ingrosso. Ma quanto denaro muove questo traffico? Fare stime è quasi impossibile per la natura sommersa e continuamente mutevole del fenomeno del traffico e per i diversi criteri adottati da stato a stato per tentare di quantificarne i flussi. Eppure qualcosa si può dire. Secondo complesse stime dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), che molti ritengono al ribasso, sono trafficate nel mondo almeno 1,7 milioni di schiave del sesso e il trend è in crescita. Per quel che riguarda il mercato italiano Transcrime - il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che collabora sulla tratta con il Parlamento Europeo - ha stimato in quasi 6 miliardi di euro gli introiti tra il 2004 e il 2005. Con un traffico stimato di donne che varia tra 18.000 e 36.000. Introiti che, sottolineano sempre gli esperti, finiscono quasi per intero nelle tasche dei trafficanti.

Nuovi problemi per l'antimafia. "Da quando la violenza è sparita non riusciamo più a far collaborare le ragazze, il lavoro si è complicato, anche per le stesse unità di strada", spiega Motta, "prima alla violenza le donne finivano per ribellarsi e collaboravano, e questo è indispensabile per ricostruire la filiera criminale, ma oggi - prosegue il magistrato - basta osservare che tra il 2007 e il 2008 non si è avuto nemmeno un solo procedimento per tratta di esseri umani". Infatti "i procedimenti penali, a fronte dei successi ottenuti negli anni scorsi, sono crollati e questo può dar conto di quanto la situazione adesso sia molto più complicata". Lo stesso, continua Motta, si riscontra dalle intercettazioni telefoniche: "Non c'è più traccia, oggi, dei resoconti di violenza inaudita degli anni Novanta."

Insistono sia Arlacchi che Motta: la violenza logora la "merce" e al tempo stesso espone chi la esercita a rischi continui. "Comprare un essere umano e trattarlo come "merce", spiega Arlacchi, non conviene: gli esseri umani non sono come un pacco di droga proprio perché non sono una merce: vanno gestiti, nutriti e, alla fine, e questo è incontrovertibile, l'essere umano si ribella, sempre".

Articolo tratto da repubblica

01 settembre, 2008

Giant Sand feat Howe Gelb realeases Provison



Experimental Americana pioneer Howe Gelb to release new Giant Sand album, proVISIONS, September 2

Tucson, Arizona-based musician Howe Gelb will release the first Giant Sand album in nearly four years proVISIONS on September 2, 2008. The work will feature friends such as Isobell Campbell, Neko Case and M. Ward.

"Giant Sand is a mood," says Howe Gelb. The creative force behind the extended family that has comprised Giant Sand over the years, speaks of "yippity and happenstance" that arise to inspire the soundscape that is Giant Sand. The musical family tree of the Tucson, AZ group is long and illustrious, beginning in 1980 as The Giant Sandworms and later spawning bands like Calexico, The Friends of Dean Martinez and OP8.

Howe Gelb has steadily amassed a prolific catalog of Giant Sand and solo material that spans the wealth of southwestern roots and lo-fi. Thick with musings scattered by desert winds, and soaked with eroding guitars and dusty piano, proVISIONS sonically explores love and loss in the socio-political climate of the modern world.

This incarnation of Giant Sand is comprised of Gelb, Danish musicians Thoger T. Lund (bass), Peter Dombernowsky (drums) and Anders Pedersen (slide guitar). It features talented friends/collaborators such as Neko Case, M. Ward, Isobell Campbell, Henriette Sennenvaldt, Lucie Idlout and Lonna Kelley.

A creeping cruise down a dark desert highway, these proVISIONS provide for the furthering ride of Giant Sand's completely unique sonic legacy.

Il Cd Giant Sand - Provision

può essere acquistato al seguente negozio on line
www.moonlightrecords.com

28 luglio, 2008

“SUONI DAL MEDITERRANEO” 2008

Il Centro Studi “Il Giardino dei Suoni”
presenta
“SUONI DAL MEDITERRANEO”
Decimo Festival di Musica Etnica
www.suonidalmediterraneo.it

Ideazione e Direzione Artistica: Ruggiero Inchingolo
Andria 01-02-03 agosto 2008
Piazza Catuma e Palazzo Ducale

con il contributo di:
Assessorato alla Cultura del Comune di Andria

con il sostegno di:
Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia

con il patrocinio di:
United Nations Educational Scientific Cultural Organization (UNESCO) Commissione Nazionale Italiana
Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari

I più grandi artisti della musica etnica e popolare, in dieci anni di storia, di immagini, di emozioni, di sperimentazione e ricerca musicale, di coinvolgimento popolare e di crescita culturale. Il festival, organizzato dal Centro Studi “Il Giardino dei Suoni”, sotto la Direzione artistica di Ruggiero Inchingolo e la collaborazione organizzativa di Alessandro Buongiorno, giunge quest’anno alla decima edizione confortato da un grande successo di pubblico e di critica (10.000 presenze nella scorsa edizione), qualificandosi anche quest’anno come l’evento più atteso ed importante della zona “terra di Bari”,

TEMA CONDUTTORE
Come afferma l’ideatore dell’evento, il tema conduttore dell’edizione 2007 è una sintesi di contenuti culturali già evidenziati nelle scorse edizioni proprio con l’intento di celebrare il decennale. Non a caso sono state invitate oltre alle nuove formazioni, anche alcuni degli artisti delle precedenti edizioni.

P R O G R A M M A E D I Z I O N E 2008


Africa, danze, bande, cinema, paranze, barbieri, pizziche e tarante


60 il numero degli artisti impegnati con concerti, seminari, proiezioni, corsi di danza popolare, concerti-lezione, presentazioni e pubblicazioni musicali.


• 2 concerti all’insegna della pizzica salentina in memoria di “Pino Zimba”.
Nella serata di Venerdì 1 agosto (Piazza Catuma, ore 21.30) si esibirà la “Tradizionale Salentina Dop” con la presentazione del nuovo repertorio e relativo CD curato dall’organettista Massimiliano Morabito sulla riproposta di pizziche e tarantelle della tradizione orale pugliese. Subito dopo seguirà il gruppo “Zimbaria”, con un ricco repertorio di pizziche trascinanti, per omaggiare un’ icona del Salento, il grande cantore e tamburellista salentino Pino Zimba, recentemente scomparso, che nel 1998 ha inaugurato il Festival “Suoni dal Mediterraneo”.

• 2 concerti all’insegna del dialogo interculturale e della solidarietà dove l’Africa e la Puglia si incontrano.
La serata di Sabato 2 agosto (Piazza Catuma, ore 21.30) vedrà impegnata la “Gangbè Brass Band” una inedita orchestra africana fatta di ottoni dirompenti provenienti dal Benin ed il gruppo di Mimmo Epifani, erede della tecnica del mandolino "alla barbiere" di S.Vito dei Normanni. Al termine del concerto i due gruppi daranno spazio a una improvvisazione collettiva già sperimentata in passato, proprio nel rispetto di uno degli obiettivi principali del festival che aspira a concepire la musica come un mezzo comunicativo efficacissimo atto a facilitare il percorso di integrazione tra popoli diversi, verso una via possibile al dialogo interculturale. Non mancherà lo spazio dedicato alla solidarietà verso il popolo africano. In tutte e tre le serate un punto informativo della ONLUS “Insieme per l'Africa”, sarà presente in Piazza Catuma, con l’intento di raccogliere offerte per finanziare un progetto che prevede la costruzione di due aule scolastiche che ospiteranno più di 100 bambini della città etiope di Zway.



• 2 concerti dedicati alle musiche dei riti e ai linguaggi musicali d’avanguardia.
La serata di domenica 3 agosto (Piazza Catuma, ore 21.30) si aprirà con una banda e una paranza del sud Italia rappresentate rispettivamente dalla: Fanfara Populara, formazione d’avanguardia sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi sul solco della tradizione, che presenterà il suo nuovo repertorio e relativo CD;
Simone Carotenuto e i Tammorrari del Vesuvio con le tammurriate e i canti alla stisa di invocazione alla madonna presenti in alcune processioni tipiche dell’Agro Nocerino.


• 1 presentazione cinematografica, in anteprima assoluta, sulla ricerca dei diversi significati legati al morso della taranta.
La serata del 2 agosto (Cortile Palazzo Ducale, ore 20.00) si aprirà con la proiezione della prima stesura di un film documentario che sarà completato a novembre di quest’anno, dal titolo “LATRODECTUS”. Originalissimo per il suo taglio scientifico ma con preziosi riferimenti alla tradizione orale, il lungometraggio è stato girato tra Francia e Italia dal regista Jeremie Basset e dall’etnopsichiatra Irene Gurrado. Le musiche dal vivo dell’etnomusicologo Ruggiero Inchingolo, eseguite durante la proiezione, sottolineranno alcuni momenti di questa recente ricerca alle radici del "morso nascosto" della mitica taranta. Il film è ricco di suggestive immagini filmate a fine anni '50 dalla troupe di Ernesto De Martino, di interessanti interviste agli esperti più qualificati di vari ambiti disciplinari (tra cui lo stesso direttore artistico) che si sono interessati al tarantismo, come il decano dell’ analisi istituzionale nonchè studioso di trance e possessione, George Lapassade dell’Università di Parigi VIII. Il documento è una valida testimonianza di come è possibile fare dell' interdisciplinarietà una scommessa per il futuro delle professioni.

• 1 prima presentazione musicologica con seminario sulla conoscenza delle tecniche di uno strumento tipico pugliese.
La serata del 3 agosto (Cortile Palazzo Ducale, ore 19.00), darà spazio a un lavoro di ricerca svolto dall’andriese Davide Roberto negli archivi del Centro Studi “Il Giardino dei Suoni” nella sezione relativa alla documentazione video-sonora del Festival “Suoni dal Mediterraneo”. Durante il seminario saranno illustrate le tecniche utilizzate nei tamburi a cornice del Meridione d’Italia. Il suo interessante studio, è stato oggetto di tesi di laurea (con lode) discussa al DAMS dell’Università degli Studi di Roma Tre. Il tamburello e la tammorra saranno i protagonisti di questo viaggio attraverso il Salento, la Calabria e la Campania alla scoperta di analogie e differenze di esecuzione.


• 1 corso di danza popolare per la formazione del pubblico.
In una intensa due giorni (Venerdì 1 agosto ore 15-19 e Sabato 2 agosto 10-14; 16-18) nel Cortile del Palazzo Ducale, Giuseppe delle Donne e Lucia Polito (ballerini ed insegnanti) ci mostreranno e ci faranno ballare la vera pizzica pizzica del Salento, attraverso cinque momenti di due ore ciascuno. Un percorso a tappe che alternerà la pratica (moltissima) alle informazioni utili per contestualizzare la danza e saperla usare con consapevolezza.

• 1 concerto-lezione per la formazione del pubblico.
Domenica 3 agosto (ore 20.00) nel cortile del Palazzo Ducale, si esibiranno i depositari del patrimonio musicale di tradizione orale del Gargano, con il gruppo di Michele Rinaldi, cantatore e suonatore di chitarra battente nonchè ultimo custode della tradizione popolare musicale di San Giovanni Rotondo. Lo stesso gruppo ha inaugurato il Festival nel 1998.

Il cartellone, dunque, è ricco e la nostra sfida rimane sempre quella di continuare a raccogliere nel contenitore culturale, non solo gruppi di musica etnica di rilievo internazionale, ma anche le personalità regionali della musica folklorica, con alle spalle significative esperienze nel campo della tradizione popolare, che lasciano un tesoro non solo musicale, ma soprattutto:

• culturale, con le tradizioni della loro terra di appartenenza;
• sociale, per la funzione di aggregare un pubblico diverso per età, provenienza geografica, strato sociale, gusti e interessi;
• formativo, per i seminari e i concerti lezione che arricchiscono il nostro bagaglio di conoscenze con una forte valenza educativa basata sul rispetto delle culture “altre”.

“Dal 1998 ‘Suoni dal Mediterraneo’ offre i tratti musicali di una terra privilegiando spesso i depositari di una tradizione musicale che è appresa oralmente. Svincolandosi dall’idea della mera spettacolarizzazione, il Festival propone anche il concerto lezione: non un prodotto da palco, ma un’occasione per informare, creare un rapporto tra musica e cultura d’appartenenza dei gruppi”.
Ciro De Rosa, World Music Magazine, n.64, gennaio-febbraio ‘03
Per informazioni:
Centro Studi “Il Giardino dei Suoni”
Via Bari, 30 70031 Andria (BA)
Tel./Fax 0883.597833
www.suonidalmediterraneo.it

24 luglio, 2008

Caro Don Benzi , The Missing Year ?

MILANO - Tossiva sangue, la malattia era già in fase conclamata. La coinquilina allora ha alzato il telefono e ha segnalato ai volontari dell'Opera di San Francesco il caso dell'amica. Una prostituta romena. Malata di tubercolosi. La donna ora è in cura, ma l'allarme intanto è scattato. La denuncia è dell'assessore alla Salute del Comune, Giampaolo Landi di Chiavenna: più di ottanta casi, solo nelle ultime due settimane, di immigrati indirizzati al centro di Villa Marelli per i controlli anti-tisi. Impossibile, tornando al caso della prostituta romena, risalire al numero di persone che sono entrate in contatto con lei.
«Non sappiamo da quanto tempo sia malata, e se va bene riusciremo a rintracciare solo l'un per cento delle persone che ha frequentato », conferma suor Anna Maria Villa, medico e responsabile del Poliambulatorio dell'Opera San Francesco. Che non nasconde la preoccupazione: «Il rischio di essere contagiati dalla Tbc in città non è più circoscritto, non è più un problema di pochi». Meno di un mese fa lo spettro della tubercolosi si era materializzato in un asilo in zona San Siro. «Non succedeva da molti anni», avevano ammesso allora dal Comune. A Milano i casi di tubercolosi sono circa quattrocento all'anno. «Tre volte di più rispetto alla media nazionale», spiega Luigi Codecasa, responsabile di Villa Marelli.
Nella Milano del 2008 la tbc colpisce soprattutto gli immigrati (i due terzi del totale) in età ancora giovane, tra i trenta e i trentacinque anni. Oppure gli italiani over 50. «Immigrazione, povertà, ambienti più stretti, maggiori possibilità di contatto », le ragioni del primato in negativo di Milano. «Le persone più a rischio sono quelle che vivono nelle stesso ambiente del contagiato ». Nello specifico, rischia quindi di più la coinquilina che il partner occasionale della prostituta malata. L'assessore intanto, dal versante politico, rilancia la sua battaglia sul mestiere più antico del mondo. «Questo nuovo caso di Tbc è emblematico rispetto al problema della prostituzione: bisogna intervenire sul piano sanitario, attraverso l'obbligo di un certificato sanitario per chi esercita la "professione" ».
Anche perché, oltre alla tubercolosi, «ci sono malattie che stanno tornando a diffondersi, come la sifilide, e il problema crescerà se non si regolamenta il fenomeno della prostituzione: ci sono più di 1500 prostitute di strada rilevate in città, il problema è molto grosso». Libretto sanitario ed emersione dal lavoro nero. Con tanto di fisco alle calcagna e una minimum tax da onorare. Vecchi pallini dell'assessore. Che sul tema ha preso carta e penna per scrivere ai ministri competenti: «Il governo deve affrontare urgentemente il tema. Sono preoccupato perché il progetto di legge del governo è scomparso dall'agenda del Consiglio dei ministri».

Commento degli autori del blog :
Don Benzi era convinto che qualsiasi donna di qualsiasi nazionalita' e ceto sociale che esercitasse la "professione" piu' antica del mondo non fosse una donna libera. Interessa poco a noi sapere quali siano le forme giuridiche per rendere sicure queste ragazze anche se ne capiamo la neccessita' e l'urgenza. A noi interessa rendere libero il cuore di queste ragazze. Come detto tempo fa con i Rom non basta emarginare e controllare, occorre educare ed amare.
Ma questo è un ruolo che non può spettare allo stato. E' un ruolo che spetta a noi. Cosi' potremo rendere libere e felice migliaia di ragazze.
E' qui che occorre ripartire.

14 luglio, 2008

Quando Finira' Tutto Questo ?

Sul barcone partito dalle coste del Nord Africa si erano stretti in 48. Dopo cinque giorni in mare sotto al sole ardente di luglio sono approdati sulle coste spagnole dell’Andalusia in 33. Quindici, tra cui nove bambini piccoli, sono morti di caldo e di sete e di stenti. Giornalisticamente parlando, ordinaria amministrazione: poche righe nelle pagine interne dei quotidiani, non vale di più una tragedia, se si ripete invariata cento volte all’anno, e riguarda, per di più, dei miserabili. Ma c’è un particolare in quelle righe in cui si inciampa, fermandosi in un attimo di atterrito silenzio interiore. Le madri di quei bambini, riferiscono i superstiti, sono state costrette a buttare esse stesse i loro figli morti nel mare. Sotto il cielo torrido tra l’Africa e la Spagna, in una barca affollata di uomini stremati non c’è spazio per alcuna pietà. Un cadavere, e anche quello di un bambino, in quel sole appesta i compagni con l’intollerabile fetore della morte. Disfarsene bisogna, e in fretta, liberarsene scaricando a mare le piccole membra illividite. Immaginiamoci allora – facciamo uno sforzo per vedere ciò che nessuna telecamera ci mostrerà mai – quelle madri naufraghe, attorno solo l’orizzonte infinito del mare, e quei figli di uno, due, quattro anni fra le braccia, di cui per ore hanno assistito impotenti all’agonia. Immaginiamoci l’istante in cui il respiro affannoso del figlio si quieta, e forse il materno sollievo nel pensare che il martirio è finito, e che il bambino ora è in pace. Chiudergli gli occhi, ricomporlo nelle vesti sporche, nelle piccole braccia ustionate dal sole. Forse per qualche ora i compagni avranno rispettato il muto dialogo fra madre e figlio, avvinti l’una all’altro come nell’illusione di un lungo sonno. Ma poi certo il capobarca avrà fatto segno: «È ora». Le madri dapprima si saranno disperatamente ribellate. Urla, pianti, le braccia protese ad avvinghiare il bambino inerte. Ma poi hanno ceduto, rassegnate. Altri figli le guardavano zitti, e la sopravvivenza imponeva la sua legge feroce. Ma han voluto essere loro a prenderli in braccio, dolcemente, a adagiarli sull’acqua come su una culla, allungando la mano in un’ultima carezza. A cosa somiglia questa tragedia ignorata in alto mare, che cosa ti ricorda, tanto che ti sembra di averne già letto? «Portava essa in collo una bambina di forse nov’anni, morta; ma tutta ben accomodata, co’ capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l’avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere sur un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull’omero della madre, con un abbandono più forte del sonno». La madre di Cecilia nella peste manzoniana, è lei la donna cui la memoria, in quelle poche righe distratte in un dispaccio di agenzia, ritorna. La madre che posa come un fiore reciso sul carro dei morti la figlia, doveva avere la stessa faccia, gli stessi occhi di quelle sconosciute africane in mezzo al mare. E al monatto che come intimidito si avvicina a prendere la bambina la donna dice: «No! Non me la toccate per ora. Devo metterla io su quel carro». «Devo metterla io»: così come le naufraghe hanno voluto deporre esse stesse i bambini nel mare – quasi fossero le onde lenzuola da teneramente rimboccare. La peste, c’è ancora. È lo strazio dei morti di fame naufraghi nei nostri mari. Ancora le donne cedono alla morte i loro figli inutilmente vegliati nelle notti di deriva. Noi, non le vediamo. Nessuna televisione ce ne mostrerà gli occhi neri mentre si chinano sull’acqua col figlio in braccio, irrigidito «in un abbandono più forte del sonno».

01 luglio, 2008

Suoni Dal Mediterraneo 2008

Il Giardino dei Suoni e Ruggiero Inchingolo sono lieti di comunicare le date del


Festival di Musica Etnica
Suoni dal Mediterraneo
10° Edizione
1 – 2 – 3 Agosto 2008
Andria

10 volte La musica dei portatori della tradizione orale
10 volte Gli strumenti dal mondo
10 volte I concerti-lezione
10 volte Le realtà d’avanguardia della scena etnica
10 volte La sperimentazione e la ricerca musicale
10 volte Gli spettacoli in prima assuluta
10 volte I seminari di approfondimento
10 volte La sensibilità verso il sociale
10 volte Il senso della festa
10 volte Il ballo collettivo in piazza e lo spettacolo diventano rito.

Quest’anno si intende celebrare il decennale del Festival, attraverso le esibizioni di artisti che, con il loro repertorio ben esprimono le valenze culturali del tema conduttore che, variabile di anno in anno, ha caratterizzato ogni singola programmazione:
dalle culture musicali dell’Italia Meridionale, a quelle di confine;
dall’esigenza collettiva dei rituali di festa popolare legati al mondo sacro e profano, fino alle varie forme vocali della musica di tradizione orale;
dalla musica di invocazione alla divinità fino al concetto dell’arte dell’ improvvisazione musicale nella cultura orale;
dalle sonorità imparentate con l’architettura antica fino agli strumenti simboli di identità culturale.


Il programma sarà pubblicato a breve sul sito ufficiale del Festival, all'indirizzo

www.suonidalmediterraneo.it

La Grande Domanda

Se eri un bambino negli anni 70

Come hai fatto a sopravvivere ?

1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...



2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.


3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.

4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta o in moto non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino , invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale.


7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, si ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile! .

9.- La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia
(si, anche con il papà ). Incredibile!
10.- Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente , e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti , pane olio e sale , pane e burro , bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
12.- Condividevamo una bibita in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 999 canali , videoregistratori , dolby surround , cellulari personali , computer , chatroom su Internet ... Avevamo invece tanti AMICI.

14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.



15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis , si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma .



16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.

17.- Avevamo libertà , fallimenti , successi , responsabilità ...

e imparavamo a gestirli.

La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere ? e a crescere ? e a diventare grandi ? .

Nota dell'autore del blog : sara' che tra due giorni compio 36 anni ma questi messaggi che invadono la posta e che in altri tempi avrei insultato ( cosa che molto probabilmento continuerò a fare dal 4 luglio ) oggi fanno quasi tenerezza...

05 giugno, 2008



Dopo cinque anni di assenza possiamo tranquillamente affermare che questo cd è un clamoroso ritorno in studio per questo slide-guitar virtuoso della Louisiana. Divenuto personaggio culto anche tra i cultori delle jam-bands, Landreth celebra il suo amore per la musica "American-Roots" ospitando musicisti del calibro di Jimmy Buffett, Eric Clapton, Robben Ford, Vince Gill, Dr. John, Eirc Johnson, Mark Knopfler...

- Sonny Landreth – From The Reach Slide-guitar virtuoso. Feat. Jimmy Buffett, Eric Clapton, Robben Ford, Vince Gill, Dr. John, Eirc Johnson, Mark Knopfler, Nadirah Shakoor……


Per acquistare il cd invia una mail a

simone.mlr@tin.it

04 giugno, 2008

Flaco Jimenez – He’ll Have To Go



Possiamo ormai tranquillamente affermare che Flaco Jimenez sta all'accordion tex mex come Piazzolla sta al Tango Bandoneon e B.B.King alla chitarra Blues. Entrambi hanno una caratteristica unica e inimitabile, essi stessi rappresentano l'accordo che stanno suonando in quel momento e cercarli di imitarli sarebbe solo tempo perso. Questi personaggi possono solo essere interpreatati.... Ecco allora l’atteso ritorno di questo alfiere del Tex-Mex sound. Un accordionist che, dagli anni ’70, rappresenta un sicuro punto di riferimento per i cultori del genere.”I’ll Have To Go” è uno dei suoi album più isppirati e riusciti e un ritorno ad un “border-sound” in purezza dopo qualche disco rock di compromesso con i texani.

- Flaco Jimenez – He’ll Have To Go Feat. Rudy Calderon, David Jimenez, Oscar Garcia, Max Baca, Luis Chavez, Frank Villareal, Arturo Jimenez, Rbecca Valadez, Tony Martinez.

14 maggio, 2008

Angel Band - With Roots & Wings ( Vote ***** )



Le Angel Band, gruppo di Nancy Josephson, Jen Schonwald e Kathleen Weber, tengono fede al titolo dell’album “”With Roots And Wings” con un album di indescrivibile bellezza e grazia tra radici, musica acustica e armonie vocali. Prodotto da Lloyd Maines grande gruppo vocale femminile supportato da grandi musicisti, David Bromberg in primis.

19 aprile, 2008

Ciao Danny

"Danny and I worked together for 40 years - he was the most wonderfully fluid keyboard player and a pure natural musician. I loved him very much...we grew up together."
—Bruce Springsteen

Danny Federici, for 40 years the E Street Band's organist and keyboard player, died this afternoon, April 17, 2008 at Memorial Sloan-Kettering Cancer Center in New York City after a three year battle with melanoma.

The Federici family and the E Street family request that, in lieu of flowers, donations be made to the Danny Federici Melanoma Fund. A web site for the Fund is being established and we'll post its link when it is on line.

Dal sito ufficiale di Bruce Springsteen.

Moonlight Records want to be close to Federici Family adressing prayers to God.
Dear Danny RIP
Moonlgiht Staff

09 aprile, 2008

Salviamo I Negozi Di Dischi

"Nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi". Forse ha proprio ragione lo scrittore inglese Nick Hornby, che li venera con la forza di un culto: tra quegli scaffali pieni di titoli entri chitarrista ed esci batterista, arrivi per chiedere l'ultimo successo in classifica ma c'è sempre qualcuno capace di farti cambiare idea, di farti scoprire un mondo, di darti una chance per crescere e per diventare migliore. L'autore di "Alta fedeltà", il bellissimo romanzo del '95 ambientato in un negozio di dischi di Londra, è tra i firmatari di una petizione in difesa di questi negozi indipendenti ormai a rischio estinzione visto l'affermarsi del download illegale e dei negozi virtuali sorti in questi ultimi anni su Internet.

La petizione lanciata per sostenere il "Record store day" in programma in America sabato 19 aprile, rimbalzata in tutto il mondo con gran clamore, vede affiancati i nomi più importanti dello star system musicale, da Bruce Springsteen a Paul McCartney, da Chuck Berry a Damon Albarn. Ma ci sono anche personaggi noti del cinema, come l'attore Billy Bob Thornton e il regista Cameron Crowe, che non hanno fatto mancare il loro appassionato sostegno alla causa: "Lunga vita ai negozi di dischi" osserva Crowe "e a quei ragazzi e a quelle ragazze che girando la chiave aprono ogni giorno la porta verso un mondo di sogni".

Il 19 aprile migliaia di piccoli rivenditori indipendenti agiranno come se fossero uno soltanto. Ci saranno azioni coordinate di marketing, verranno distribuiti gadget e borse con il logo dell'iniziativa, ci saranno spettacoli e concerti per far sentire la voce di decine di artisti che non si rassegnano a veder chiudere il negozio giù all'angolo. Siamo di fronte al grido di dolore di una generazione superata e tradita da Internet? Il "Giorno del negozio di dischi" rappresenta solo il canto del cigno di una specie destinata all'estinzione? A giudicare da alcuni segnali di riscatto per i vecchi dischi in vinile, con la recente e decisa impennata delle vendite (+ 25% nella sola America), proprio non si direbbe.

I Metallica, strenui oppositori del download illegale, hanno scelto il "Record Store Day" per presentare la riedizione in vinile di due loro album classici, Kill 'em all e Ride the lightning: i quattro eroi dell'heavy metal il 19 aprile si esibiranno all'interno del negozio di dischi "Rasputin Music" di Mountain View, vicino San Francisco. Anche Elvis Costello ha deciso che il suo prossimo disco Momofuke verrà pubblicato solo in vinile e non nel formato cd. E al vinile sono tornati nel tempo i Radiohead, i Nine Inch Nails, i Pennywise. Se il mercato del vinile continuerà con questo interesse e a questi tassi di crescita, il download sarà solo uno dei modi per avvicinare la musica, non l'unico, e per i negozi di dischi si aprirà la possibilità di una seconda giovinezza.

Questo almeno spera chi li considera dei punti di aggregazione insostituibili e dei formidabili motori per la diffusione della cultura che non hanno ancora trovato un degno sostituto nell'asettico mondo di Internet: "Cosa ascolti quando entri nel tuo negozio favorito per il download?" si chiede Nick Hornby. "Niente. E chi incontri? Nessuno. Chi ti consiglierà di smetterla di ascoltare questo e di cominciare ad ascoltare quest'altro? I negozi dischi non possono salvarti la vita, ma possono dartene una migliore". Tanto entusiasmo viene condiviso anche da Don Was, musicista e per anni produttore di Bob Dylan e dei Rolling Stones: "In principio fu il negozio di dischi, un tempio moderno con i suoi sacerdoti e i suoi iniziati, santo ricettacolo dei ritmi e delle rime più sacre. In confronto" osserva il musicista di Detroit "Internet sembra un'asettica stanza d'ospedale".

In Italia del "Record store day" si sa ancora poco. E se la voce di un possibile riscatto non risolleverà le saracinesche di tanti negozi storici, fa però felice i collezionisti di dischi come Simona Ventura, giurata della trasmissione X Factor: "A Milano, come a New York o a Londra, passo pomeriggi interi nei negozi di musica: è anche un modo per trascorrere una giornata arricchendosi culturalmente".

Tratto da Repubblica.

Nota : Come sa chi ci conosce anche noi ci consideriamo un negozio di Dischi "Tradizionale" con vetrina su Internet. Un negozio sui generis, diremmo un negozio on the road come tante fiere, concerti e appuntamenti live dimostrano.
Per questo aderiamo felici a questa manifestazione e lunga vita a tutti i negozi di dischi.

La redazione di Moonlight Records

03 aprile, 2008

New Conversations - Vicenza Jazz 13 Edizione

La musica dei più grandi jazzisti calata nei monumenti architettonici del Palladio: questo il filo conduttore della tredicesima edizione di New Conversations – Vicenza Jazz, intitolata "Le architetture del jazz", che si terrà dal 2 al 10 maggio, promossa dal Comune di Vicenza, in accordo con la Regione Veneto, con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali, con il fondamentale concorso di A.I.M., la partecipazione di Assicurazioni Generali, Jolly Hotel Tiepolo, Avit, ristorante Ponte delle Bele e la collaborazione di Radio Company.
In occasione del quinto centenario della nascita di Palladio, le cui opere architettoniche conferiscono un volto unico alla città di Vicenza (tanto da averla portata a far parte della lista dei beni mondiali sotto tutela Unesco), New Conversations porta la musica improvvisata a interagire con gli affascinanti e prestigiosi spazi di Palazzo Barbaran da Porto, del Teatro Olimpico e di Piazza dei Signori, secondo un programma preparato dal direttore artistico Riccardo Brazzale con diverse occasioni concertistiche in esclusiva.
Tra i protagonisti musicali del festival, spesso in formazioni all stars, ci saranno nomi di richiamo come Mike Stern, Stacey Kent, Oliver Lake, Jean-Luc Ponty, Greg Osby, Larry Coryell e, tra gli italiani, Enrico Rava, Quintorigo, Giovanni Allevi, Franco D'Andrea, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella.
Oltre alla consueta attenzione per il jazz più attuale, sia statunitense che europeo, l'edizione 2008 del festival vicentino avrà poi un altro tema caratterizzante: la musica del vicino oriente mediterraneo. Sarà l'occasione per una parata di orchestre (Fanfara Tirana, Kočani Orkestar), cori (Sintonia Tbilisi) e solisti (Noa, Ariel, Florin Niculescu).

Le date ufficiali dell'edizione 2008 di New Conversations – Vicenza Jazz saranno precedute da due anteprime. Mercoledì 23 aprile (al Teatro Comunale) si esibirà Noa, la celebre cantante israeliana, che ha fatto dell'incrocio tra jazz, pop, rock e sapori mediorientali il veicolo di un dialogo musicale per la pace. Quindi, martedì 29 aprile (al Teatro Olimpico), sarà la volta del chitarrista Frank Vignola: un altro artista versatile e capace di conquistarsi il pubblico del jazz, della fusion e del pop-jazz più elegante.

Venerdì 2 maggio si entrerà nel cuore del festival vicentino, con l'omaggio alla musica di Charles Mingus proposto dai Quintorigo, formazione che ha saputo costruirsi una fama trasversale, conquistando sia gli ambienti del rock più sofisticato (trionfatori al premio Tenco e a San Remo) che quelli del jazz, già esplorati in numerose e importanti collaborazioni.
La sera di sabato 3 maggio ci si sposterà all'aperto, in Piazza dei Signori, di fronte alla Basilica Palladiana e a fianco della Loggia del Capitanato, per un incontro con la vivacità e l'esaltazione dei ritmi balcanici della Fanfara Tirana.
Domenica 4 maggio (al Tetro Comunale) è in programma una delle più sfavillanti formazioni del jazz elettrico contemporaneo: la Mike Stern Band. Dai gruppi di Miles Davis a quelli di Jaco Pastorius sino all'attuale carriera da solista, la chitarra di Mike Stern è diventata sinonimo della fusion più entusiasmante e rivolta al futuro.
A partire da lunedì 5 maggio gli appuntamenti serali di New Conversations - Vicenza Jazz raddoppiano, iniziando con due serate realizzate come produzioni originali del festival.
Al Teatro Olimpico il 5 maggio si ascolteranno il trio composto da Oliver Lake, Reggie Workman e Andrew Cyrille e il gruppo Franco D'Andrea Five (Franco D'Andrea, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Daniele D'Agaro, Zeno De Rossi). Mentre il primo gruppo è un vero summit tra nomi storici della musica afroamericana, la formazione guidata da Franco D'Andrea vive del confronto tra generazioni, col veterano pianista che accoglie i più rinomati giovani solisti della scena musicale italiana.
Martedì 6 maggio, in occasione del centenario della nascita di Stephane Grappelli, il Trio di Florin Niculescu e il duo composto da Jean-Luc Ponty e Wolfgang Dauner si alterneranno sul palco del Teatro Comunale per una serata costruita in esclusiva per Vicenza in cui il violino detterà la direzione della musica.
Il Teatro Comunale sarà la sede per le restanti serate del festival: mercoledì 7 maggio con un quartetto ad alto tasso di modernità jazzistica (Marc Copland, Greg Osby, John Hebert, Bill Stewart) e il quintetto della cantante Stacey Kent, vera star della scena jazz britannica (anche se statunitense di origine).
Giovedì 8 maggio, alla prova di un gruppo tra i più affermati della scena newyorkese, il quintetto This Against That del trombettista Ralph Alessi, nel quale spicca la presenza al sax tenore di Ravi Coltrane, risponderanno le note del giovanissimo pianista israeliano Ariel: un prodigio di soli dieci anni, per la prima volta in Italia appositamente per le New Conversations vicentine.
L'omaggio a Chet Baker per mano di una all stars internazionale composta da Enrico Rava, Philip Catherine, Riccardo Del Fra, Aldo Romano e il trio di Larry Coryell, chitarrista che ha lasciato il segno su quattro decenni di storia del jazz e del rock, si alterneranno nella serata di venerdì 9 maggio: un appuntamento imperdibile per gli appassionati della chitarra.
Sabato 10 maggio, il Teatro Comunale ospiterà la performance del pianista Giovanni Allevi, mentre in alternativa, in Piazza dei Signori, si potrà assistere alla pirotecnica esibizione dei gitani macedoni della Kočani Orkestar.

Numerosi saranno poi gli appuntamenti musicali pomeridiani, molti dei quali nella caratterizzante architettura palladiana di Palazzo Barbaran da Porto: il pianista Paolo Birro (2 maggio), con un programma esplicitamente dedicato a Palladio; il duo sax-pianoforte composto da Pietro Tonolo e Luigi Bonafede (4 maggio), che presentaranno il loro ultimo cd per la Obliqsound; gli ampi organici del Pedrollo Ensemble e della Big Band del Conservatorio (6 maggio), in un omaggio a Kurt Weill; il cantante e chitarrista blues Keith B. Brown (9 maggio, a Vicenza in esclusiva per un tributo a Big Bill Broonzy, nel cinquantenario della morte); il duo voce-pianoforte con Joanna Rimmer e Riccardo Zegna (10 maggio, anche per un seminario al Conservatorio Pedrollo).

Per il dopo teatro, appuntamenti ricorrenti al Bar Sartea e nei locali del centro storico: va citata la notte di domenica 4 maggio, col quartetto del contrabbassista milanese Lucio Terzano al Sartea e il quartetto di Dan Kinzelman & Ferenc Nemeth al JazsBò. Ma le notti del fine settimana saranno dominate dalla scena (a ingresso gratuito) del Teatro Astra, che ospiterà il quartetto del sassofonista bostoniano Jerry Bergonzi (9 e 10 maggio), oltre ai Baba Yoga (2 maggio) e la Jazz Vicenza Orkestra (3 maggio).

Come di consueto, la scena del festival sarà arricchita da presentazioni di libri, visioni di film a tema, mostre, seminari, oltre che vari concerti all'aperto e nelle chiese antiche. Un Piano Summit con Riccardo Zegna, Roberto Jonata e Debora Petrina farà da postilla al festival, l'11 maggio all'Auditorium di Thiene.


PROGRAMMA

Mercoledì 23 aprile (Prologo)
21:00, Teatro Comunale: Noa & Band

Martedì 29 aprile (Prologo)
21:00, Teatro Olimpico: Frank Vignola

Venerdì 2 maggio
18:00, Palazzo Barbaran da Porto: Paolo Birro "Dedicato a Palladio"
Paolo Birro (pianoforte)

21:00, Teatro Comunale: Quintorigo "Play Mingus"
Valentino Bianchi (sax); Andrea Costa (violino); Gionata Costa (violoncello); Stefano Ricci (contrabbasso); Luisa Cottifogli (voce)

22:00, Teatro Astra: Baba Yoga "Miles Davis 2008"
Gianfranco Salvatore (oud, sintetizzatori, voce); Danilo Cherni (sintetizzatori, voce); Cesare Dell'Anna (tromba); Adriano Lo Giudice (basso elettrico);
Arnaldo Vacca (percussioni); John Arnold (batteria elettronica)

Sabato 3 Maggio
18:00, Piazze e strade del centro storico: parata Fanfara Tirana

18:00, Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino: Sintonia Tbilisi (coro georgiano)

21:30, Piazza dei Signori: Fanfara Tirana
Hysni Niko Zela (voce); Fatbardh Capi, Gezim Haxhiaj (sax, clarinetto); Xhemal Muraj, Gazmor Halilaj (tromba); Agim Sako (sax tenore, clarinetto);
Roland Shaqja (sax baritono); Mark Luca, Artan Mucollari, Pellumb Xhepi (flicorno baritono); Luan Ruci (tuba); Kujtim Hoxha (batteria); Mario Grassi (darbouka)

22:00, Teatro Astra: Jazz Vicenza Orkestra "Dedicato a Sergio Montini"

Domenica 4 Maggio
12.00, Abbazia di Sant'Agostino: Messa con il Coro e Orchestra di Vicenza, dir. G. Fracasso
"We Come Before You – A Jazz Mass" musica di Jan Hellberg

15:30, Piazze e strade del centro storico: parata Slide Family

16:00, Piazza dei Signori: Slide Family
Beppe Calamosca (trombone, fisarmonica); Mauro Ottolini (trombone, elettronica, tuba); Rudy Migliardi, Massimo Zanotti (trombone, tuba, bombardino);
Simone Pederzoli (trombone, elettronica); Peter Cazzanelli (trombone basso); Hannes Mock (trombone); Zeno De Rossi (batteria)

18:00, Palazzo Barbaran da Porto: Luigi Bonafede & Pietro Tonolo
Pietro Tonolo (sax tenore e soprano); Luigi Bonafede (pianoforte) (presentazione cd Peace, ed. Obliqsound)

21:00, Teatro Comunale: Mike Stern Band
Mike Stern (chitarra); Bob Franceschini (sax tenore); Tom Kennedy (basso elettrico); Dave Weckl (batteria)

22:00, Bar Sartea: Terzano Quartet "Cole Porter, Billy Strayhorn, Bill Evans"
Lucio Terzano (contrabbasso); Pietro Tonolo (sax tenore e soprano); Paolo Birro (pianoforte); Luigi Bonafede (batteria)

22:00, JazsBò: Dan Kinzelman & Ferenc Nemeth Quartet
Dan Kinzelman (sax tenore e soprano); Andrea Pozza (pianoforte); Lorenzo Conte (contrabbasso); Ferenc Nemeth (batteria)

Lunedì 5 Maggio
21:00, Teatro Olimpico: Oliver Lake - Reggie Workman - Andrew Cyrille Trio
Oliver Lake (sax contralto, flauto); Reggie Workman (basso); Andrew Cyrille (batteria)
Franco D'Andrea Five
Franco D'Andrea (pianoforte); Gianluca Petrella (trombone); Fabrizio Bosso (tromba); Daniele D'Agaro (clarinetto); Zeno De Rossi (batteria)

Martedì 6 Maggio
18:00, Palazzo Barbaran da Porto:
Pedrollo Jazz Ensemble del Conservatorio diretto da P. Birro e S. Maiore
Big Band del Conservatorio diretta da E. Pasqualin: Shostakovich, Weill e il jazz

21:00, Teatro Comunale: Florin Niculescu Trio: omaggio a Stephane Grappelli
Florin Niculescu (violino); Christian Escoudé (chitarra); Fabien Marcoz (contrabbasso)
Jean-Luc Ponty & Wolfgang Dauner
Jean-Luc Ponty (violino); Wolfgang Dauner (pianoforte)

Mercoledì 7 Maggio
21:00, Teatro Comunale: Copland-Osby-Hebert-Stewart Quartet
Marc Copland (pianoforte); Greg Osby (sax tenore); John Hebert (basso); Bill Stewart (batteria)
Stacey Kent
Stacey Kent (voce); James Tomlinson (sax tenore); Graham Harvey (pianoforte); David Chamberlain (contrabbasso); Matthew Skelton (batteria)

Giovedì 8 Maggio
21:00, Teatro Comunale: Ralph Alessi & This Against That featuring Ravi Coltrane
Ralph Alessi (tromba); Ravi Coltrane (sax tenore); Andy Milne (pianoforte); Drew Gress (contrabbasso); Mark Ferber (batteria)
Ariel
Ariel (pianoforte); Jean Claude Jones (contrabbasso)

Venerdì 9 Maggio
18:00, Palazzo Barbaran da Porto: Keith B. Brown: omaggio a Big Bill Broonzy

21:00, Teatro Comunale: Rava-Catherine-Del Fra-Romano "Chet Mood"
Enrico Rava (tromba); Philip Catherine (chitarra); Riccardo Del Fra (contrabbasso); Aldo Romano (batteria)
Larry Coryell Trio
Larry Coryell (chitarra); Mark Egan (basso); Paul Wertico (batteria)

22:00, Teatro Astra: Jerry Bergonzi Quartet "Tenor of the Times"
Jerry Bergonzi (sax tenore); Renato Chicco (pianoforte); Dave Santoro (contrabbasso); Andrea Michelutti (batteria)

Sabato 10 Maggio
18:00, Palazzo Barbaran da Porto: Joanna Rimmer & Riccardo Zegna
Joanna Rimmer (voce); Riccardo Zegna (pianoforte)

18:30, Piazze e strade del centro storico: parata Kočani Orkestar

21:00, Teatro Comunale: Giovanni Allevi
Giovanni Allevi (pianoforte)

21:30, Piazza dei Signori: Kočani Orkestar
Ajnur Azizov (voce); Durak Demirov (sassofono); Dzeladin Demirov (clarinetto); Turan Gaberov, Sukri Kadriev (tromba); Nijazi Alimov, Redzai Durmisev,
Sukri Zejnelov (tuba baritono); Suad Asanov (basso tuba); Vinko Stefanov (fisarmonica); Saban Jasarov (tapan, percussione)

22:00, Teatro Astra: Jerry Bergonzi Quartet "Tenor of the Times"


Domenica 11 Maggio
21:00, Thiene, Auditorium: Piano Summit
con Riccardo Zegna, Roberto Jonata e Debora Petrina


Tutte le sere musica al Bar Sartea e nei locali del centro storico
Giovedì e domenica jazzclub al JazsBò (Sovizzo)
Seminari al Conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza con Florin Niculescu, Maurizio Franco e Riccardo Zegna.

MOSTRE
Giuseppe Chiari: i colori della musica, Casa del Palladio (2-18 maggio)
Suliko/Anasun: Arte dal Caucaso. Rusudan Petviashivili e Sonya Orfalian , chiesa SS. Ambrogio e Bellino (4-18 maggio)
Fotografie jazz, a cura del circolo fotografico "Punto Focale", Teatro Astra (2-10 maggio)


Informazioni:
Comune di Vicenza - Assessorato alle Attività Culturali
Ufficio Cultura Tel. 0444 222104 Fax. 0444 222155 e-mail: infocultura@comune.vicenza.it
Ufficio Festival Tel. 0444 222122 e-mail: vicenzajazz@comune.vicenza.it
Web: www.comune.vicenza.it
Web: www.greenticket.it

Info per prevendite:
Teatro Comunale Tel. 0444 324442
Agenzia Panta Rhei Tel. 0444 320217
www.greenticket.it
Call center 899 500 055
Filiali della Banca Popolare di Vicenza


Prezzi:
Teatro Comunale e Teatro Olimpico: 22 euro intero; 18 euro ridotto
Palazzo Barbaran Da Porto: 5 euro. Abbonamento per 5 concerti: 15 euro
Tutti gli altri concerti sono gratuiti
Diritto di prevendita di euro 1,50 sui biglietti

Riduzioni:
Militari, giovani fino ai 25 anni, Carta 60, soci del Touring Club Italia, abbonati stagione Teatro Comunale (su presentazione della tessera di abbonamento personale), Cral e associazioni culturali (ne usufruiscono solo coloro che sono regolarmente iscritti), gruppi di almeno 10 persone con richiesta su carta intestata

Direzione artistica: Riccardo Brazzale