Se i lavori discografici di Giovanni Guidi fossero una album fotografico sarebbe impressionante constatare come ogni singola pagina e ogni singola foto sia completamente diversa dall’altra. A soli venticinque anni il pianista Folignate impressiona infatti per coraggio e consapevolezza: al quarto album inciso per CAMJazz con questo “We Don’t Live Here Anymore” Guidi rivendica ancora una volta, con consapevolezza e caparbietà, la voglia di mettersi in gioco. Un album che spiazza, e che nulla a che spartire con i precedenti “Indian Summer”, “The House Behind This One” o “The Unknown Rebel Band”, perché ogni volta c’è una nuova storia da raccontare, un concept su cui costruire un’architettura musicale, un momento della vita che va fissato nella memoria attraverso la sala d’incisione, quasi fosse una necessità. L’ultimo lavoro, inciso alla corte del genio indiscusso del sound engineer James Farber nei celebri studi Sear Sound di New York, è un album che alterna composizioni di Guidi a libere improvvisazioni, che vive e trova la propria forma nel dialogo e nel sentire reciproco dei musicisti che il pianista ha voluto accanto a sé. Una ricerca impressionante sul timbro e sul tocco, quello del pianoforte prima di tutto, che giorno dopo giorno si sta trasformando non solo in un suono, ma nel proprio suono. E poi quello dell’altro italiano che Guidi ha voluto accanto a sé, quel Gianluca Petrella che oltre ad essere uno dei più brillanti e geniali artisti in circolazione, sta diventato per diritto uno dei partner privilegiati di Guidi e con il quale sempre più spesso a condividere palchi e progetti.
09 febbraio, 2011
Giovanni Guidi - We Don' t live here anymore
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