08 maggio, 2006

Eric Reed - Here


Se stai cercando uno swing ben strutturato, profumato, raffinato ma anche audace da parte di un pianista con una tecnica al di sopra della media e con un suono fragorosamente gradevole ti verranno in mente una decina di pianisti contemporanei. E’ arrivato il momento di aggiungere alla lista Eric Reed e il suo nuovo lavoro in trio Here.
Reed è piu’ di un semplice pianista : egli è un filosofo musicale che non solosuona musica, ma la ama, la pensa, trasforma in suono ciò che è dentro il suo spirito rendendo in qualche modo l’immateriale un poco meno astratto.
Nato a Philadelphia Eric si nutre di musica grazie al padre, ministro di una chiesa Battista e cantante di un gruppo Gospel. Ma ancor giovanissimo viene “addescato” dal grande Jazz di James Ramsey Lewis e Dave Brubeck.
Riassumiamo in poche righe la sua infanzia di bambino prodigio : Eric gioca con una pianola a due anni, a cinque viene indotto dal prade a prendere lezioni di Piano e a sette già ha capito quale sarà la “sua” musica. Ciò non fece molto contenti i suoi insegnati della Philadelphia’s Settlement Music School che non riuscivano a capire perché quel bimbo che era in grado di ripetere esattamente qualsiasi accordo un secondo dopo averlo ascoltato, non riusciva a leggere gli spartititi musicali. Dirà Eric : Non avevo tempo per Bach, ero troppo impegnato a capire Horace Silver.
La svolta arriva a undici anni quando i suoi si trasferiscono a Los Angeles dove il suo nuovo insegnante di musica capisce che Eric è destinato allo Swing e a soli tredici anni inizia ad ascoltare e suonare Ahmad Jamal, Eroll Garner, Oscar Peterson, Mccoy Tyner. Il percorso ormai è completato.
Finito il tempo della teoria Eric inizia ad entrare nel circuito jazz sia come compositore, sia come interprete, sia come parte di ensemble. La notorietà arriva ( neanche a dirlo ) con il sestetto di Wynton Marsalis --- grande talent scout --- ma non mancano le collaborazioni con la Lincoln Center Jazz Orchestra che gli consentiranno di farsi conoscere al grande pubblico grazie ad una serie di apparizioni televisive. Sporadiche, ma non prive di significato, sono anche le sue collaborazioni con la band di Freddie Hubbard e Joe Henderson.
Dal 2005 Eric forma un proprio quartetto con cui scuote le fumose ( si può ancora dire ??) notti dei jazz club americani grazie alla collaborazione di Willie Jones III ( Drums ) Gerald Cannon ( Bassist ) Stacy Dillar ( Tenor and Soparno Sax ).
Per creativita’ e talento particolarmente fruttuosa risulta essere la sua collaborzione con Gerald che porta quella ventata di improvvisazione e ispirazione che un po’ difettava nelll’educazione accademica avuta dal nostro.
Da queste collaborazioni e dopo molte notti passate on the road nasce Here, l’ultimo lavoro in trio di Eric Reed. Here riflette il mio stato d’animo attuale, come intendo io ora il mio fare musica. Eric crede molto in questo disco e lo considera insieme a “Its All right To Swing “, “ the Swing and I” e “ Pure Imaginations “ il suo miglior lavoro.

PERSONAL QUOTE: “The gift of music is one of the most powerful tools that can be used to minister to people. As God has blessed me with such a gift, I can only hope to bless Him in return and to bless others by reaching their hearts and souls.”
Cosa ne pensate voi ?
Buon Ascolto


QUESTO E' STATO IL VOSTRO GIUDIZIO
PERSONE CHE HANNO PARTECIPATO AL VOTO 24


Ottimo 25%
Buono 42%
Discreto 4%
Indifferente 4%
E' il mio genere ma non mi piace 0%
Non è il mio genere 25%



Come detto è importante che si partecipi a queste votazioni. In primo luogo per capire meglio i vostri gusti, assicurando che tutte le fascie saranno in ogni caso "soddisfatte". Infatti ci siamo resi conto che i cd Jazz, in particolare i Trio Jazz sono quelli piu' apprezzati ma questo non ci farà dimenticare anche chi di voi ama la World Music o i cantautori.
Grazie per la collaborazione e continuate a votare numerosi. Con i vostri voti potete aiutare nelle scelte anche molti che non hanno possibilita' di ascoltare i cd on line.

Nessun commento: