07 maggio, 2009




Il chitarrista e cantante Eric Bibb ha speso tre decadi per sviluppare la sua reputazione come uno dei migliori folk-blues balladeers della sua generazione. Negli ultimi anni ha recuperato, discograficamente parlando, il tempo perduto con una notevole serie d’album, tanto per qualità quanto per quantità. Era palese che fosse il meno bluesy e il più folk-singer tra i Guy Davies, Keb Mo, Harris e A.Y. Hart e le sfaccettature della sua personalità lo potessero portare ad essere un po’ Taj Mahal, James Taylor e Mark Knopfler ed un poco Reverend Gary Davis, Son House, o Mississippi John Hurt.Il suo nuovo album, grazie alla francese Dixie Frog, appare chiaro che la sua personalità, avventurosa, complessa ed articolata, come si conviene ad un musicista “viaggiatore” l’ha fatto propendere per questa seconda ipotesi. L’atteso seguito di “A Ship Called Love” e “Diamond Days”, realizzato live nel Maggio dello scorso anno, con dovizia di mezzi e musicisti, pur improntato su blues, gospel e soul, guarda con altrettanta attenzione al folk, al reggae, ai suoni delle isole caraibiche con un gradevole sound tra acustico ed elettrico.

- Eric Bibb – Live A Fip 2 cd live a prezzo speciale per uno degli interpreti più apprezzati di questi ultimi anni.

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