09 giugno, 2007

Basta Con La Tratta Di Esseri Umani

Sandra Pite aveva 21 anni quando una conoscente della madre le ha proposto un lavoro in Italia come parrucchiera: così insieme ad altre 15 ragazze nigeriane è partita per l'Europa. Dopo un viaggio rocambolesco, l'impatto con l'Italia è stato durissimo. Sandra è stata costretta a prostituirsi fin dalla prima sera dietro minacce di ritorsioni e violenze. Sulle sue spalle a pochi giorni dall'arrivo in Italia pesava già un debito di 60milioni di lire da restituire per riconquistare la libertà. «Lavoravo sia la sera che il mattino dormendo appena tre ore per notte - racconta - Tutto quello che guadagnavo lo davo alla mia maman, a cui dovevo pagare un affitto di un milione al mese oltre al mio debito. Per più di un anno non ho potuto inviare soldi a mia mamma. E se non guadagnavo abbastanza venivo picchiata e minacciata di subire riti wodoo». Dopo 14 mesi di inferno Sandra ha incontrato un ragazzo italiano che l'ha convinta a denunciare i suoi sfruttatori: oggi ha trent'anni, si è sposata e vive a Torino.

Ma riuscire a uscire dal giro è sempre più difficile: il racket della prostituzione al chiuso si sta allargando, diminuiscono quindi per le donne straniere le possibilità di entrare in contatto con altre persone a parte clienti e sfruttatori.

50 MILA ALL'ANNO IN ITALIA - E' uno dei dati emersi nel convegno «Luna e i Falò» organizzato a Torino per illustrare il progetto «Vie d'Uscita» partito in Piemonte, Lazio, Valle d'Aosta, Campania e Toscana contro la tratta delle straniere da avviare alla prostituzione. Un fenomeno che interessa tra le 29mila e le 38mila donne in Italia. I confini di questa moderna schiavitù, che si intreccia sempre più con la criminalità organizzata, sono difficili da tracciare. Si stima che ogni anno 500mila ragazze straniere vengano portate in Europa con l'inganno. Di queste 50 mila sono dirette in Italia. Dall'agosto 2000 al giugno 2006 sono arrivate al Numero Verde antitratta, da tutta Italia, oltre 494 mila segnalazioni di situazioni di sfruttamento e violenza contro le donne straniere.

NUOVA ONDATA THAILANDESE - Ma al di là delle cifre, sono i mutamenti in corso a preoccupare: cresce il numero delle minorenni vendute, il 7-10% del totale, e aumentano le nazionalità delle donne vittime della tratta. Accanto alle nigeriane e alle ragazze dell'est (albanesi, rumene, moldave, ucraine, russe) si sta diffondendo sempre più la presenza delle ragazze asiatiche (cinesi, giapponesi, tailandesi, vietnamite e cambogiane). E questa nuova ondata di ragazze dell'Est sta facendo cambiare anche le modalità con cui gli sfruttatori costringono le donne a prostituirsi: si allarga infatti il racket della prostituzione al chiuso in appartamento o nei club. La loro attività è sovente celata da lavori apparentemente legali di massaggiatrici, accompagnatrici, ballerine.

I CULTISTI - Sempre più spesso, inoltre, le donne sono vittime di violenze fisiche, oltre che di violenze psicologiche. In Piemonte, soprattutto a Torino, destano allarme i «Culti», associazioni criminali nigeriane di stampo mafioso-massonico. Nel capoluogo piemontese pare sia ubicato il «quartier generale» dei «Culti segreti», che si stanno pericolosamente sostituendo alle «maman», principali detentrici del business dello sfruttamento della prostituzione nigeriana.

CONTRASTO - «Una seria azione di contrasto al fenomeno della tratta e della prostituzione- secondo Francesco Carcheddi, del Parsec di Roma, coordinatore della ricerca - sarebbe instaurare un dialogo con le strutture assistenziali delle località di provenienza delle giovani, località abbastanza facilmente individuabili. È bene anche sottolineare come stiano crescendo nei paesi d'origine, ad esempio in Romania e in Albania, reazioni della popolazione contro i cosiddetti «reclutamenti forzati delle proprie donne».

( Fonte Corriere Della Sera )

A noi non resta che ricordare, per chi sapesse di casi di sfruttamento o di tratta di donne che il numero verde e'
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