26 gennaio, 2007

Roberto Dalla Vecchia v/s Bebbe Gambetta

La stagione dei festival deve ancora cominciare nella realta' ma il bello della fantasia è che tutto può accadere in qualsiasi momento Ecco allora che questa settimana grazie al primo Italian Fingerpicking Blog Festival avrete la possibilita' di scoprire su Radio Moonlight un genere abbastanza sconosciuto nel nostro paese ma che altro non è se non il suono poetico e melodioso della chitarra acusticva. Molti di voi , compreso il sottoscritto , amano questo genere che è capace di farci sognare, innamorare e viaggiare soprattutto quando a far vibrare quelle semplici corde sono dei grandi maestri.
Ma anche i piu' grandi virtuosi devono aver qualcosa da dirci, devono saper comunicare qualcosa, coinvolgerci altrimenti i loro lavori, pur ottimi esercizi per chi deve imparare a suonare la chitarra, risulteranno "stonati" agli orecchi inesperti di noialtri.
Tra tutti quelli che conosciamo abbiamo scelto due autori per il "calore poetico" che sono riusciti a trasmetterci durante l'ascolto: l' uno che deve ancora imporsi e l'alro invece di fama internazionale. Dunque dopo il primo blog blues festival ecco a tutti gli amici di moonlight il primo Fingerpicking Italian Blog Festival.
I due, che tra l'altro suonano insieme nel pezzo di chiusura, si alterneranno sul palco della nostra fantasia per farci scoprire le mille emozioni che la chitarra acustica nelle giuste mani sa regalare. Ma conosciamoli meglio



ROBERTO DALLA VECCHIA

Chitarrista acustico e cantante, Roberto Dalla Vecchia grazie ad un’incessante attività si è guadagnato la stima di pubblico, stampa e amanti del flatpicking, oltre a prestigiosi riconoscimenti internazionali che confermano la sua raffinata sensibilità e un contagioso amore per la musica, in grado di accompagnare l’ascoltatore in un universo di magia chitarristica.L'attività concertistica come solista impegna il musicista ha portato il nostro a viaggiare ed imparare molto anche all'estro.. Le sue esecuzioni dal vivo ripercorrono l'evoluzione chitarristica e musicale personale attraverso numerosi strumentali, pezzi originali e traditionals.Tra le numerose partecipazioni si possono ricordare: European World of Bluegrass (Barneveld, Olanda), SBMA Winter Bluegrass Festival (Brugg, Svizzera), Goldegger Blues & Folk Tage (Austria, Goldegg), Noordpolder Festival (Olanda, Noordpolderzijl), International Guitar Festival (Sarzana, SP), Notte Country (Festival BCMAI, Milano), Country Music Festival (Vicenza). Come solista ha inciso nel 1998 Open Spaces (TBP 120) nel 2002 Sit Back (RDV 07) e nel 2006 Grateful (F-Net 015). Tutti i suoi lavori sono rigorosamente acustici e sono composti prevalentemente da pezzi originali che utilizzano con fantasia le mille possibilità della chitarra acustica. L’ampio uso di accordature aperte, inoltre, contribuisce a creare atmosfere che conducono l’ascoltatore attraverso un arcobaleno di emozioni.In particolare, il CD Sit Back ha vinto l’Homegrown CD Award dell’autorevole rivista americana Acoustic Guitar come miglior CD acustico autoprodotto 2003. E’ la prima volta che la rivista premia un CD non americano.
Il suo lavoro di chitarrista è presente anche in numerose compilations discografiche, European World of Bluegrass 1999 – 2001 - 2002 (SCR Productions), Flatpicking 2003 (FGM Records), Country In This Country (MAP Records).Roberto Dalla Vecchia è l'ideatore e organizzatore di VicenzAcustica, un concerto-evento con ospiti chitarristi internazionali che ogni anno registra il tutto esaurito e un ottimo successo di stampa.Accanto all'attività concertistica l'artista svolge un’intensa attività didattica, conduce workshops e collabora con la stampa specializzata. Ogni anno a Giugno organizza l'Acoustic Guitar Workshop, un seminario di quattro giorni che raccoglie partecipanti da tutta Europa.
--tratto dalla biografia ufficiale di R. Dalla Vecchia ---


BEBBE GAMBETTA

Il filo dell’orizzonte come sfida e irresistibile richiamo, Beppe Gambetta ha fatto del vagabondaggio un’arte, componendo il suo personale mosaico di suoni e sapori. In giovanile pellegrinaggio lungo le mitiche “blue highways” della profonda America cantate da Woody Guthrie, quel giovane chitarrista genovese sulle tracce del country e del bluegrass ne ha macinata, è proprio il caso di dirlo, di strada. Virtuoso dello stile “flatpicking” consacrato, ormai, a livello internazionale, autore di dieci dischi, quattro libri didattici, tre video e un DVD, Gambetta è oggi considerato dagli stessi maestri americani un loro pari, degno continuatore di una tradizione musicale sempre viva e rinnovantesi. Di casa negli States (è di quattro mesi, in media, la sua permanenza annuale in terra americana), una fama consolidata grazie alle numerose tournées, alle partecipazioni ai più prestigiosi festival, dal Walnut Valley Festival di Winfield in Kansas al Merlefest di Wilkesboro in North Carolina, da quello di Chico in California ai Festivals canadesi di Edmonton e Winnipeg, e all’attività didattica nell’ambito di seguitissimi workshop – uno su tutti: lo Steve Kaufman Flatpicking Camp di Maryville nel Tennessee -, Gambetta nel corso della sua carriera ha avuto l’opportunità di suonare con i più grandi artisti della scena folk internazionale, quali, per citarne alcuni, Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake, David Grisman. E, naturalmente, Dan Crary, Tony McManus e Don Ross, membri insieme a Beppe dei Men of Steel, il fantastico quartetto chitarristico che più cosmopolita non si può - Usa, Scozia, Canada, Italia sono infatti le nazioni di provenienza di questi “fab four” delle sei corde – e che ha mietuto unanimi consensi di pubblico e critica in tutto il mondo.
In un mondo dominato dalle logiche del mercato e in cui a imperversare è la musica “plastificata”, tutta glamour e look, così fashion e trendy (ma chi parla male, parafrasando qualcuno, ascolta male), Gambetta propone la sua musica, intimamente sentita e vissuta, fatta di emozioni, immediatezza comunicativa, ricerca timbrica, sobrietà. Una musica ispirata, ma quasi pudica nello svelare sino in fondo i più riposti moti dell’animo, refrattaria a quelle ostentazioni virtuosistiche fine a se stesse che costituiscono una tentazione in costante agguato a tali livelli di eccellenza tecnica: ad altri, non a lui, meticoloso artigiano dei sentimenti, i funambolici esercizi “a miracolo mostrare”. L’America nel cuore, le radici tra il sole e gli ulivi del Mediterraneo, è con estrema naturalezza che Gambetta riesce a saldare le sponde dei due continenti, creando, alla faccia di quell’oceano frapposto lì in mezzo, una “koiné” musicale in cui country e tradizione ligure, canti dell’emigrazione e ballate popolari, mandolini e chitarre-arpa non solo coesistono ma vanno a interagire, intrecciando un fitto dialogo ignaro di ogni rigida (e supponente) classificazione.Musica popolare in cammino, fiera del suo passato ma con lo sguardo rivolto al futuro, capace di parlare al nostro presente perché radicata nella storia di generazioni di uomini e donne così diversi e così uguali a noi. Musica girovaga, insofferente di frontiere e passaporti, esclusioni e ossessioni.
Musica vitale, appassionata, sobria.
-- Tratto dalla biografia ucciale di Bebbe Gambetta ---

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