23 maggio, 2007

Olmi, Ratzinger e gli altri....

Ieri sera ho visto il film "Centochiodi" di Ermanno Olmi. La serata si presentava bene ed era gia' tutto predisposto : visione del Film e poi via a bere birra con gli amici per discutere della visione politica, religiosa, culturale di Olmi piu' una sottile polemica con Papa Ratzinger. Invece terminato il film mi sono trovato senza una parola da dire e cosi' molti dei miei amici. Il primo pensiero è stato : Com'è possibile che Olmi abbia fatto un film del genere ! Non ha senso. Deluso sono andato a farmi un giro con il mio cane e li ho cominciato a riflettere. La prima cosa che mi è venuta in mente è la parobola del Buon Samaritano che quasi tutti noi noi abbiamo conosciuto da piccoli. Rileggiamo un poco insieme questa parabola e vediamo di capirci qualcosa. Il racconto inizia con "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappo' nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto". Ma Gerusalemme non è la citta' di Dio.... Quindi quell'uomo che cammina da solo è l'uomo che abbandona Dio per la "sua" citta', la citta' che vuole costruirsi con le sue sole forze. Quell'uomo siamo noi spogliati e percossi dalla nostra quotidianita', dal dolore, dalla delusione, dall'ingiustizia.... La parabola, ed è questo il punto centrale che mi ha fatto riflettere continua : " Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passo' oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passo' oltre." Ma chi sono i Sacerdoti e i Leviti ? Non sono la struttura ( intesa come insieme di norme e doveri ) religiosa e civile della societa' ? Cosa hanno potuto fare costoro per noi ? La religione, lo stato, la cultura possono aiutare l'uomo ad essere felice, possono curarlo ?
Ma continuiamo : "Invece un Sammaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fascio' le ferite, versandovi olio e vino " Chi sara' mai quest'uomo, questo buon Samaritano ?
Non si sa, l'unica cosa che si sa è che è l'unica persona in grado di prendersi cura di quell'uomo. Però non è ancora finita qui. Infatti : " poi, caricandolo sopra il suo giumento, lo porto' a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e cio' che spenderai in piu', te lo rifondero' al mio ritorno" Che cosa sara' mai questa locanda ? Dove sta andando il nostro buon samaritano e quando tornera' ? ( Per questa interpretazione voglio ringraziare Silvano Fausti ). E si, per anni non avevo capito la bellezza di questa parabola perchè pensavo che fossi io il buon samaritano, quando invece io, e questo lo si capisce bene quando la vita inizia a diventare tale, io sono l'uomo che allontanandosi da Gerusalemme viene calpestato dalla vita stessa. Ecco allora ecco da dove dovevo partire nella visone del film di Olmi. A precisa domanda : Che cosa replicheresti a chi scorgesse nel tuo professore un nuovo messia?
«Che il professorino del film possa essere un nuovo messia? Quello che io conosco col nome di Cristo mi basta.

Quindi chi è quell'uomo che crogefigge i libri e chi sono i libri ? Quell'uomo non siamo noi che abbiamo inchiodato il "nostro" sapere, il "nostro" amore proprio come abbiamo fatto con Gesu' Cristo ( penso che sia una precisa scelta il fatto che i libri non siano stati bruciati o strappati , ma inchiodati al legno della bibblioteca...). E l'ultimo libro ad essere inchiodato è stato proprio quello con il precetto :" Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". La macchina da presa qui si toglie ma io sono sicuro che quel libro non è stato affatto risparmiato, anzi, è stato proprio quello che piu' di ogni altro è stato inchiodato. Ecco allora che il professore, percosso e umiliato dalla vita, inizia una nuova esistenza dove dentro di lui qualcuno gli indica i passi da fare ( non sono quegli stessi libri che ha inchiodato e ora vivono in forma nuova ? Non è la parola, il verbo divenuto carne , uomo in mezzo a noi ?). Passi che lo porteranno ad incontrare persone che proprio come lui e noi sono state "violentate" dalla vita, persone per le quali lui stesso diviene "il buon samaritano".
Molta è stata la curiosita' che avevo intorno a questo film, e ora posso dirlo, si, lo considero un piccolo capolavoro e mi sembrano stucchevoli gli attacchi che in esso si vogliono vedere nei confronti della chiesa, del papa, e della cultura. Semplicemente Olmi voleva dire che qust'ultime non bastano da sole a "salvare" l'uomo.
Però sempre queste polimiche ( la piu' stucchevole delle quali è proprio di Diliberto ) mi hanno fatto nascere una nuova domanda che consiglierei di utilizzare a Santoro durante la messa in onda del documentario sui preti Pedofili ossia : Chi ha paura di papa Ratzinger ?
Ma questa è un'altra questione che esula da questo blog.
Come regalo, nella speranza che Giulianone non se la prenda piu' di tanto, vi lascio l'intervista che Ferrara ha fatto allo stesso Olmi.
Lo staff di Moonlight

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